Simone Ficicchia non è “pericoloso”: nessuna sorveglianza speciale per l’attivista

Il giudice ha rigettato la richiesta della procura di Pavia contro il giovane di Ultima generazione che aveva partecipato ai blitz con la vernice

Il giudice non ha giudicato “pericoloso” Simone Ficicchia, l’attivista di 20 anni coinvolto in numerosi blitz in difesa dell’ambiente, respingendo la richiesta di “sorveglianza speciale” nei suoi confronti chiesta dalla questura di Pavia. L’uso di quella misura eccezionale, prevista dal codice antimafia per evitare che soggetti socialmente pericolosi commettano reati, era stata ampiamente criticata in queste settimane da esperti, attivisti e associazioni.

L'attivista per il clima Simone Ficicchia
L'attivista per il clima Simone Ficicchia

L’accusa contestava a Ficicchia la partecipazione al blitz del gruppo Ultima generazione del 7 dicembre alla Scala – dove era stata gettata vernice sull’ingresso del teatro – e anche fra quelli che a luglio si sono incollati al vetro di protezione della Primavera del Botticelli agli Uffizi. Il «contesto di queste condotte è comunque di limitata offensività», aveva già fatto notare il pubblico ministero Mauro Clerici, che aveva chiesto, comunque, di applicare la misura di sicurezza della sorveglianza nella forma “semplice” (un anno di sorveglianza con obbligo di soggiorno).

La decisione di rigettare la richiesta della procura è stata presa dal collegio Rispoli-Cernuto-Spagnuolo Vigorita della Sezione presieduta da Fabio Roia. È stata accolta l'istanza di respingere la richiesta di sorveglianza formulata dall'avvocato Gilberto Pagani.

Ficicchia, nei giorni scorsi, aveva spiegato che “l'obiettivo delle nostre azioni non violente è la salvaguardia del futuro”. “Non siamo estremisti e contro il sistema – aveva detto – chiediamo di interrompere la riapertura delle centrali a carbone, di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale e di procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica”.

Nelle azioni di “imbrattamento nei musei” o come in “quella alla Scala”, ha aggiunto, “c'è sempre il rispetto per le opere d'arte, scegliamo le opere che hanno dei vetri protettivi e noi usiamo una vernice che è subito lavabile”.

Ultima generazione, il gruppo ambientalista di cui fa parte Ficicchia e decine di giovani italiani, ha compito decine di azioni dimostrative, tra cui gettare vernice contro la facciata del Senato o sul “Dito” di Cattelan a Piazza Affari. Dalla procura era stato definito un movimento “oltranzista” che riesce a far fonte anche alle “spese di sostentamento” di suoi componenti. E venivano elencati quasi 40 procedimenti aperti a carico di Ficicchia per varie azioni negli ultimi mesi. Per lui già emessi anche una ventina di fogli di via da varie città.