MANUELA MARZIANI
Cronaca

Dolore e speranza s’incontrano al Centro donazioni e trapianti

Al San Matteo il Coordinamento registra un’attività sempre più intensa

di Manuela Marziani

Da un lato le famiglie che hanno perso un loro caro, dall’altro quelle di chi sta male. Storie diverse in cui dolore e speranza si intrecciano nell’attività del Centro coordinamento donazioni e trapianti del San Matteo. Come accaduto a una 69enne, deceduta per emorragia cerebrale, che in vita aveva espresso la volontà di donare gli organi, permettendo di realizzare un trapianto di fegato su un paziente ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano. I tessuti oculari, invece, sono andati al Banca degli occhi del San Matteo.

Anche un giovane uomo, deceduto in seguito a emorragia cerebrale, ha permesso di realizzare un trapianto di fegato su un paziente ricoverato all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, mentre i reni sono stati trapiantati a Verona. Prima ancora c’era stata la donazione multiorgano e multitessuto da un paziente 40enne deceduto per un incidente stradale. Sono stati prelevati il cuore, trapiantato a Bologna, e i reni, con successivi trapianti su pazienti ricoverati a Udine e al San Matteo di Pavia. Quest’ultimo è stato eseguito dall’équipe guidata dal dottor Massimo Abelli (nella foto sotto), che effettua trapianti addominali. I tessuti cutanei sono stati allocati nella Banca della cute dell’ospedale Niguarda di Milano e i tessuti vascolari alla Banca dei tessuti cardiovascolari Milano-Monzino. Una settimana prima, un settantenne, deceduto in seguito a incidente stradale, ha permesso il trapianto di fegato ed entrambi i reni su pazienti ricoverati al Policlinico di Milano e a Treviso. I tessuti oculari sono stati allocati nella Banca degli occhi del San Matteo.

"Ogni anno in Italia migliaia di persone sono colpite da gravi malattie – spiega il responsabile del Coordinamento centro donazioni organi, Andrea Bottazzi (nella foto sopra) – Il trapianto di organi (cuore, fegato, polmone) per alcune malattie gravi è l’unica cura che permette di sopravvivere o che migliora la qualità della vita (trapianto di rene nei dializzati). Anche il trapianto di tessuti (cute in persone con ustioni gravi ed estese) può salvare la vita o migliorarne la qualità, ad esempio ridare la vista a una persona non vedente". Per questo motivo donare gli organi e i tessuti significa aiutare l’umanità e garantire il diritto alla salute. "L’attività intensa dell’ultimo periodo al San Matteo – conclude Bottazzi – è certamente un buon segnale per il sistema donazioni e trapianti".