Voti in cambio di favori: due gli arresti nel Pavese

L'inchiesta della Dda di Venezia, da capire perché i due uomini fossero in provincia

Il tribunale di Pavia

Il tribunale di Pavia

Pavia, 21 febbraio 2019 - L'accusa   è di esser stato l’intermediario tra il sindaco di Eraclea e il boss, per far ottenere qualcosa come cento voti in più al politico. Mercoledì mattina, davanti al Gip di Pavia, Emanuele Zamuner si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il quarantasettenne di San Donà di Piave, uno degli ottantadue coinvolti nell’operazione At Least della DDA di Venezia che, l’altro ieri, ha permesso di tranciare la ramificazione della camorra in Veneto.  Zamuner ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia a Pavia, così come Ennio Cescon, suo concittadino, perché al momento dell’arresto entrambi si trovavano in provincia: non è ancora chiaro per quale motivo fossero in zona dato che sono residenti in Veneto. Per il fatto di esser stati sorpresi nel Pavese, pur essendo i provvedimenti firmati dal Gip di Venezia, l’interrogatorio si è svolto per rogatoria con il Gip di Pavia già durantge la giornata di ieri.

 

Zamuner non ha risposto alle domande del giudice: "Una scelta tecnica – ha spiegato l’avvocato Daniele Cei, che lo ha assistito come sostituto dell’avvocato Federica Bassetto di Venezia -. L’ordinanza è lunga oltre mille pagine e riguarda più di ottanta persone, data la mole degli atti serve più tempo. Chiederemo un interrogatorio al Pm titolare dell’indagine. Il nostro assistito era comunque pronto a dichiarare la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati". L’indagato, che ha una concessionaria d’auto, è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli inquirenti avrebbe svolto la funzione di tramite tra Mirco Mestre, il sindaco del Comune veneto di Eraclea, anch’egli arrestato nella stessa inchiesta, e Luciano Donadio, imprenditore edile considerato dagli inquirenti il vertice del clan camorristico dei casalesi nel teritorio Veneto.

Nel 2016  Zamuner si sarebbe rivolto a Donadio per procacciare, in cambio di favori alle sue società, cento voti in più a favore di Mestre. Il candidato alla fine della battaglia elettorale si era imposto come primo cittadino per un’ottantina di preferenze in più rispetto ai rivali. Zamuner, al momento, si trova in carcere a Voghera. L’iter giudiziario molto probabilmente sarà svolto poi in Veneto.