MANUELA MARZIANI
Cronaca

Crisi Geodis, la svolta: un’altra società può salvare 130 lavoratori (su 256)

Landriano, resta lo stato di agitazione ma senza presìdi. Il prossimo incontro in Prefettura sarà fra una settimana, quando la trattativa potrebbe chiudersi

Il confronto di ieri ha portato un ulteriore spiraglio dopo tante proteste e manifestazioni

Il confronto di ieri ha portato un ulteriore spiraglio dopo tante proteste e manifestazioni

Landriano (Pavia) – Via i presìdi dei sindacati davanti ai cancelli. Lo stato di agitazione per i dipendenti della Geodis di Landriano rimane, ma nessuna protesta dovrà essere adottata. La decisione è stata presa dopo il secondo incontro di mediazione che si è svolto ieri in Prefettura. Un appuntamento fissato a metà luglio, che si è chiuso con un ulteriore spiraglio per i 256 dipendenti che qualche settimana fa avevano ricevuto una doccia fredda: il magazzino chiuderà a gennaio perché non ha più lavoro. Un fulmine a ciel sereno che aveva subito convinto i sindacati a srotolare le bandiere e a bloccare i quattro magazzini di Carpiano, Copiano, Massalengo e Marzano oltre a quello di Landriano.

Dopo le proteste e l’apertura di un tavolo di trattative in Prefettura, lo spauracchio dello stop era stato cancellato ma dei 256 dipendenti soltanto 120 avrebbero potuto mantenere il posto a Landriano, gli altri avrebbero dovuto trasferirsi negli altri numerosi siti di logistica del Nord Italia da Carpiano a Piacenza. Ora invece si scopre che un’altra società intende subentrare a Geodis, è la Tiesse che ha due importanti commesse (Datamatic e Maxisport oltre a clienti minori) per le quali è richiesto diverso personale.

"Per il mantenimento di tali commesse – ha detto il dg di Tiesse Guido Sereno, presente all’incontro – è necessario garantire la continuità operativa del sito di Landriano, che deve rimanere economicamente appetibile per i clienti". Di conseguenza i 120 addetti inizialmente ipotizzati non basterebbero più, ne serviranno almeno 130. Chi non potrà rimanere a Landriano sarà ricollocato o dovrà usufruire di scivoli che lo accompagnino alla quiescenza e pensionamenti. Ma la vicenda non è ancora conclusa. Il tavolo di mediazione prefettizia si è aggiornato a venerdì, quando si dovranno puntualizzare tutti gli organici e verificare dove potranno essere occupati i lavoratori.

Nell’attesa, vista la trattativa avviata, i dipendenti Geodis dovranno ripiegare le bandiere e rimuovere i presìdi. Al prossimo incontro forse la trattativa si concluderà e i dipendenti potranno guardare alle ferie con minore apprensione, perché alla ripresa non dovranno fare il conto alla rovescia per quanto tempo avranno ancora un posto.