Coronavirus, task-force di medici al lavoro sul paziente 1

Il ricercatore di 38 anni è ancora in gravi condizioni. Le cure con anti-Hiv ed ebola al San Matteo di Pavia

Medici al lavoro

Medici al lavoro

Pavia, 1 marzo 2020 - Continua a essere in gravi condizioni e a non respirare autonomamente il paziente 1. Attorno al ricercatore di 38 anni arrivato da Castiglione d’Adda che ha fatto scoprire il focolaio principale dell’epidemia in Italia c’è una task-force di medici che sta tentando qualunque strada per salvare la vita al primo contagiato. Come ha spiegato il direttore di malattie infettive, Raffaele Bruno, all’uomo che diventerà padre a breve e ha la moglie ricoverata all’ospedale Sacco di Milano, vengono somministrati diversi farmaci usando l’esperienza di altri medici cinesi e sudcoreani.

Tra questi un farmaco ormai obsoleto usato per la cura dell’Hiv e un antivirale per il trattamento dell’epatite C. "A breve – ha spiegato l’infettivologo del San Matteo – avremo anche un farmaco usato per l’ebola che si è rivelato non efficace, ma che dovrebbe dare buoni risultati sui pazienti con il Covid-19". Inoltre, al 38enne come agli altri pazienti in terapia intensiva vengono somministrati antibiotici per evitare altre infezioni. L’unità speciale dedicata al trattamento dei pazienti con insufficienza respiratoria fino a ieri sera ospitava altri 7 pazienti oltre al ricercatore di 38 anni. Il 75% respira con ventilazione meccanica.