Con il fiato sospeso per la Festa dei Navigli

A due giorni dall’evento gli operatori ancora non sanno se sarà cancellato per le norme stringenti

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di Manuela Marziani

Festa sì, festa no e ora festa forse. Doveva tornare con le bancarelle piene di curiosità, artigianato etnico e artistico, prodotti biologici. Invece la storica festa dei Navigli in programma domenica sul viale Bligny è “ballerina“. Questa mattina alle 9,30 il direttore di Ascom Gianpiero Guatelli incontrerà il questore Alessio Cesareo per trovare un’intesa e chiarire quello che potrebbe essere un equivoco scoppiato tra gli uffici.

All’origine del qui pro quo c’è una mail che l’Associazione commercianti ha ricevuto alle 13,30 di mercoledì dallo Sportello eventi del Comune che, a sua volta, venerdì scorso aveva avuto dalla Questura una serie di prescrizioni. Su richiesta di via Rismondo, infatti, per le misure di contenimento di rischio in manifestazioni pubbliche, per organizzare il mercato sarebbe stato necessario avere almeno due operatori della sicurezza appositamente formati per varco in contatto tra di loro, con compiti di accoglienza, instradamento, osservazione e assistenza del pubblico nonché regolamentazione dei flussi per evitare sovraffollamenti. Inoltre doveva essere previsto un numero adeguato di almeno due steward, un impianto di diffusione sonora e impedito l’ingresso di persone in possesso di bevande in bottiglie di vetro, lattine o bottiglie con tappo di chiusura, per evitare che diventino strumenti d’offesa. Le bevande quindi avrebbero dovuto essere servite in bicchieri a perdere o in bottiglie di plastica senza tappo. Da collocare poi anche adeguate barriere antiterrorismo.

"Non avremmo potuto adempiere a queste prescrizioni – dice il direttore di Ascom – perché sarebbe antieconomico e perché, avendolo saputo così tardi, avremmo faticato a trovare professionisti certificati. Quindi avevamo deciso di annullare l’evento".

Ieri gli uffici di Palazzo Bottigella hanno cominciato a chiamare una sessantina di operatori per restituire loro la quota versata per gli spazi e qualcuno non l’ha presa bene, dopo due anni di stop da pandemia. Oggi, se l’incontro andrà bene, gli operatori dovranno essere chiamati di nuovo e magari nel frattempo qualcuno avrà trovato un altro posto dove andare a lavorare.