Carcasse al confine, vietata la caccia ai cinghiali

Sospesa l’attività venatoria per evitare spostamenti rapidi di esemplari in branchi

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Stop immediato alla caccia al cinghiale in provincia e istituzione di una task force per prevenire e contrastare la peste suina sul territorio regionale. In seguito al rinvenimento di alcune carcasse di cinghiali vettori della malattia in Piemonte e Liguria, la Regione Lombardia ha deciso di correre ai ripari.

"Abbiamo deciso – spiega l’assessore all’Agricoltura del Pirellone Fabio Rolfi – di sospendere al momento le forme di attività venatoria vagante e collettiva al cinghiale in provincia di Pavia, il territorio più a rischio vista la vicinanza geografica con i casi registrati in Piemonte e in Liguria, per evitare spostamenti rapidi dei cinghiali. Promuoveremo, in collaborazione con la Polizia provinciale e i carabinieri forestali, un’intensa attività di sorveglianza passiva invitando anche agricoltori e cacciatori a segnalare eventuali carcasse presenti sul territorio. La peste suina rappresenta un disastro per l’export di un comparto strategico come quello dei suini. In Lombardia è allevato il 53% dei capi a livello nazionale. Quindi faremo di tutto per contrastare l’arrivo e la diffusione di questa malattia portata dalla fauna selvatica".

In tutta la regione sono 4.465.240 i capi suini allevati, di cui 239.950 in provincia di Pavia e 364.637 in provincia di Lodi. "Da anni – continua Rolfi – facciamo presente al Governo centrale il pericolo che si sarebbe configurato in caso di arrivo della peste suina in Italia. Purtroppo, nulla è stato fatto da Roma. Mentre la Regione Lombardia si impegnava ad aggiornare le norme, l’unica preoccupazione del Governo era quella di impugnarle".

Nel 2020 è stata introdotta la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche nelle ore serali con visore notturno. "Abbiamo introdotto la tecnica del foraggiamento, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare il cinghiale. Abbiamo consentito di effettuare gli abbattimenti anche agli agricoltori abilitati che subivano danni. Ora che abbiamo la peste suina africana in casa serve un’azione massiccia decisa a livello romano per incrementare l’attività di contrasto al cinghiale, coinvolgendo anche i Forestali e ampliando il periodo di caccia".

M.M.