MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, agibile il campo Coni dopo sette anni di stop

Adesso potrà ospitare anche eventi nazionali

Da sinistra l’assessore allo Sport Trivi il sindaco Fracassi e il delegato ai Lavori pubbl

Pavia, 27 luglio 2019 - Una data: 24 luglio 2019. Un giorno come un altro, un giorno fondamentale nella storia del campo Coni. Mercoledì infatti è stata concessa l’agibilità all’impianto. Un placet della Commissione comunale pubblici spettacoli è arrivato in un momento particolarmente complicato per le strutture sportive pavesi. «Abbiamo trovato situazioni difficili da affrontare per quanto riguarda gli impianti sportivi – conferma l’assessore allo sport Pietro Trivi – È una soddisfazione che al campo Coni sia stata concessa l’agibilità. Ora potrà essere utilizzato per diversi eventi sportivi, è omologato per le gare nazionali, non per quelle internazionali purtroppo perché dovrebbe avere otto corsie invece ne ha soltanto sei. Quanto prima sistemeremo l’impianto luci cambiando le lampadine e poi sarà a disposizione di tutte le società».

La storia del campo Coni è lunga sette anni. Alla fine del 2012, infatti, l’allora amministrazione comunale decise di dare un nuovo impulso all’omologazione degli impianti sportivi sostituendo il manto. «Con la giunta Cattaneo riuscimmo ad ottenere l’omologazione sportiva – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Bobbio Pallavicini – e ancora noi siamo riusciti ad ottenere l’agibilità definitiva. Ma non è stato facile arrivare a questo risultato, arrivato anche grazie alla collaborazione di diversi uffici del Mezzabarba».

Eppure meno di un anno fa il Comitato provinciale Fidal (Federazione italiana atletica leggera) aveva preso carta e penna per lamentare che al campo Coni gli spogliatoi erano chiusi, l’illuminazione carente e l’impianto audio non utilizzabile. Nonostante alcuni interventi messi in campo non c’era ancora la completata agibilità dell’impianto. Una situazione di disagio per i numerosi tesserati che gravitavano ogni giorno intorno all’impianto inutilizzabile per le manifestazioni tanto da risultare impossibile organizzare qualsiasi evento sia a livello provinciale ma soprattutto regionale o nazionale. «Tutto buttato alle spalle – conclude Bobbio Pallavicini – Per il campo Coni è stato speso più di un milione ma ora è finalmente in regola con una pista rifatta nel 2014 usando lo stesso manto che è stato posato a Pechino».