
Andrea Sempio e Alberto Stasi (Ansa)
Una porta a vetri in cima alle scale sempre aperta con le forze dell’ordine che vanno e vengono. Per nove ore ieri nell’alloggio di Andrea Sempio, 37 anni, amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara ora indagato in concorso per l’omicidio della ragazza, c’è stato un andirivieni di persone. Alle 6,30 l’uomo ha sentito suonare il campanello della sua abitazione di strada Ca’ Santa Maria Bianca per una perquisizione ordinata dalla procura di Pavia, la prima dal momento in cui la 26enne è stata uccisa.
"Andrea Sempio è sereno - ha detto la sua avvocata Angela Taccia - ha dato ampia disponibilità, anzi per agevolare il lavoro degli agenti ha detto loro che nell’alloggio dove vive in affitto c’è anche un sottotetto. Voleva evitare che gli agenti dovessero tornare". Nel decreto di sequestro disposto dalla procura di Pavia nell’ambito dell’inchiesta su Andrea Sempio, i magistrati sollecitano i carabinieri del nucleo investigativo di Milano a cercare nelle abitazioni "qualsiasi cosa utile all’indagine" sul delitto di Garlasco. "Il decreto è molto generico - ha aggiunto l’avvocata - e parla di materiale informatico. Ci aspettavamo la perquisizione che è avvenuta ieri mattina, certo le tempistiche sono un po’ spiacevoli".
Venerdì, infatti, è previsto un incidente probatorio durante il quale verranno analizzati i reperti rinvenuti sul luogo del delitto con materiale genetico anche di Andrea Sempio. Nella perquisizione di ieri, invece, carabinieri esperti in informatica hanno esaminato alcuni supporti in dotazione a Sempio, sei schede Sim ed effettuato copie forensi. Inoltre, stando alle prime informazioni, sarebbero stati sequestrati alcuni telefoni e pc, ma l’avvocata non ha confermato: "Sono indagini normali. Il telefono è stato restituito ad Andrea". Oltre all’abitazione di Sempio, ieri è stata perquisita anche la casa dei suoi genitori a Garlasco dove dovrebbero essere stati sequestrati dei vecchi diari e degli appunti scritti a mano da Sempio e quella di due amici del gruppo del 37enne, Roberto Freddi e Mattia Capra. "Andrea è soltanto preoccupato per sua madre - ha proseguito Taccia - che non sta ancora bene, non vede l’ora di poterla sentire telefonicamente". Smentito dall’avvocata anche qualunque collegamento di Andrea Sempio con Tromello: "Non è andato quasi mai a Tromello - ha sottolineato Angela Taccia che è anche amica di Sempio -, abbiamo un’amica che abita lì e che frequentiamo solo recentemente". Secondo un testimone una donna, la cui descrizione corrisponderebbe a Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi, in quel 13 agosto 2007 avrebbe gettato nel cavo Bozzoni che scorre nei pressi dell’abitazione di sua nonna a Tromello, un oggetto in ferro. "Andrea non conosce le gemelle Cappa - ha sottolineato l’avvocata - non ha alcun rapporto con loro". Anche uno degli amici di Sempio ha dichiarato di non essere mai stato a Tromello.
"Ho appreso delle perquisizioni dalla televisione, mentre stavo bevendo il caffè a casa mia - ha rimarcato Massimo Lovati, altro avvocato di Andrea Sempio -. Non è una cosa bella in uno Stato di diritto. Hanno portato via delle cianfrusaglie e io ho perso un sacco di tempo". Più critico il legale della famiglia Poggi, Francesco Compagna: "La famiglia Poggi è rimasta ancora una volta basita per quanto sta accadendo - ha fatto sapere -. Le procure hanno un amplissimo potere in fase di indagini, ma non possono collocarsi al di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando a distanza di quasi 20 anni delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa". Secondo Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, invece "queste iniziative della procura di Pavia dimostrano l’assoluta serietà dell’indagine in corso, attendiamo come tutti gli sviluppi. Stasi, che si è sempre proclamato innocente, ha ribadito in queste settimane di guardare con fiducia alle nuove indagini".