MANUELA MARZIANI
Cronaca

Busta infilata nella posta. Proiettile inviato a Centinaio: "Tanta violenza contro di me"

Il vicepresidente del Senato: sono preoccupato per questa escalation. Ma andrò avanti a fare il mio lavoro senza lasciarmi intimidire.

Busta infilata nella posta. Proiettile inviato a Centinaio: "Tanta violenza contro di me"

Busta infilata nella posta. Proiettile inviato a Centinaio: "Tanta violenza contro di me"

Una busta anonima senza francobollo infilata nella cassette delle lettere come avviene con alcune proposte commerciali. Ma in questo caso non c’era nessuna offerta, la busta conteneva un proiettile. Il vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio (nella foto), lo ha trovato oggi rincasando per il pranzo. "Ho aperto la cassetta e ho notato subito un rigonfiamento nella busta - racconta il senatore leghista -. All’interno c’era una mia fotografia, un foglio con scritto “adesso sappiamo dove abiti“ e un proiettile". Un’intimidazione in perfetto stile mafioso che non si capisce a che cosa si possa riferire. Così come non si capisce di che calibro fosse il proiettile, l’esponente politico non lo sa indicare: "Sono stato obiettore di coscienza, non ho mai maneggiato armi. So soltanto che, a occhio, era di grandi dimensioni, ritengo non potessere essere adatto a una pistola, credo sia adatto a un’arma più grande". Subito il numero 2 di palazzo Madama si è presentato negli uffici della questura di via Rismondo per sporgere denuncia. "Nelle scorse ore sono stato più volte in contatto con il questore Nicola Falvella e il prefetto Francesca De Carlini". Non è la prima volta che l’esponente leghista riceve delle intimidazioni. "Durante la campagna elettorale per le ultime politiche - racconta Centinaio - sono stato aggredito verbalmente in centro a Pavia. Poi ho ricevuto alcune lettere anonime. Il 10 gennaio 2023 ho anche subìto un’aggressione sotto casa. Certo, il fatto di oggi è ancora più grave. Mi preoccupa questa escalation di violenza".

Ma, com’era accaduto anche in passato, Gian Marco Centinaio che spesso interviene ed esprime le proprie opinioni, non ha alcuna intenzione di mettersi in disparte: "Manterrò tutti gli impegni assunti. Vado avanti a fare il mio lavoro, non faccio un passo indietro. Se pensano di riuscire a intimidirmi, si sbagliano". Le preoccupazioni, però, ci sono e comprensibilmente si estendono anche alla famiglia del senatore: "Per il momento non ho raccontato a nessuno, neppure all’interno del mio partito quanto mi è accaduto, lo farò nei prossimi giorni". Leghista della prima ora, il 52enne dopo essere stato vicesindaco e assessore alla cultura della giunta guidata da Alessandro Cattaneo, è stato ministro dell’agricoltura con deleghe in tema di turismo nel governo Conte 1, poi dal 1º marzo 2021 è stato sottosegretario nel governo Draghi al ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e ora vice presidente del Senato.