Borgarello, lettera-confessione: "Ho fatto una cosa terribile". Poi la fuga e il suicidio

Una tragedia duplice, che s’è conclusa con le due vite stroncate

Investigatori sulla scena del delitto a Borgarello

Investigatori sulla scena del delitto a Borgarello

Borgarello (Pavia), 29 maggio 2019 - Prima di togliersi la vita, aveva confessato il delitto commesso nella sua villetta di via Leonardo da Vinci. Dall’indagine dei carabinieri su quello che era stato subito considerato un omicidio-suicidio, emerge ora la lettera scritta da Enrico Lanati, il 48enne che poi s’è ucciso nelle campagne di Vellezzo Bellini. 

Domenica, quando Mileidy Verdial Canales, la colf 26enne originaria di Cuba, era stata trovata strangolata nella camera da letto, nella stessa casa i carabinieri avevano subito avuto la prova che li ha portati a indirizzare le ricerche sul 48enne poi ritrovato nel pioppeto che aveva raggiunto con il suo scooter bianco. Tutto è ancora oggetto di verifiche e accertamenti, ma il messaggio lasciato dall’omicida era comunque chiaro nell’assumersi la responsabilità del delitto della donna. Un foglio di carta, scritto a mano, in cui sostanzialmente Enrico Lanati chiede scusa ai familiari per quella che definisce un’“azione terribile” e che ammette di aver commesso. Parole scritte in evidente stato di choc, mentre si rendeva conto di quel che aveva fatto e stava maturando la decisione di farla finita. Non spiega esplicitamente i motivi della lite con la donna cubana, ma si rammarica che la “grave azione” che ha appena commesso comprometta «tutto quello che di buono ho fatto in una vita intera». Una tragedia duplice, che s’è conclusa con le due vite stroncate. E oggi verranno effettuate le autopsie sui due corpi, per fornire le ultime conferme formalmente necessarie per chiudere il caso, che comunque si era risolto subito con l’ammissione di colpa scritta dall’omicida poi trovato suicida.