Bonifica ex Metalplast, il cantiere sta per partire

Dal 25 febbraio comincerà la messa in sicurezza del sito diventato discarica abusiva

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Adesso per l’avvio delle operazioni di bonifica dell’area ex Metalplast, l’azienda che aveva sede alla frazione Garbana di Gambolò, chiusa dal 2007, tra le pochissime in Europa specializzata nel recupero dell’alluminio accoppiato, c’è anche una data precisa. Il cantiere aprirà i battenti il 25 febbraio.

Lo conferma il sindaco Antonio Costantino. "Per noi è motivo di grande soddisfazione essere giunti alla fase operativa – commenta – e confermare che i lavori partiranno entro la fine del mese, così come avevamo programmato. Per quel giorno abbiamo invitato il presidente della Regione Attilio Fontana ed esteso l’invito alla Giunta, in particolare agli assessori allo Sviluppo economico Guido Guidesi e all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, oltre al presidente della Provincia Giovanni Palli e ai sindaci del territorio".

Gli interventi che scatteranno a breve sono quelli compresi nel primo lotto dei lavori, che riguardano principalmente la messa in sicurezza del sito che si trova in aperta campagna ma in una zona, che comprende anche la vicina Parona, dove la concentrazione di industrie pesanti è particolarmente alta. L’area ex Metalplast, dov’era ammassato il materiale da lavorare, nel tempo si è trasformata in una sorta di discarica che, come spesso accade in questi casi, è andata via via ampliandosi. A ripetizione le Amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni hanno cercato di trovare una soluzione al problema che, tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, aveva portato anche alla costituzione di un comitato, senza tuttavia riuscirci.

La vera svolta si è concretizzata solo tre anni fa quando la Regione Lombardia ha deciso di mettere a disposizione del Comune fondi per 916 mila euro destinati al recupero della superficie e al ripristino dell’intera area. Per il primo lotto lo stanziamento previsto è di 566mila euro è andato a un raggruppamento temporaneo di aziente che si è aggiudicato l’appalto con un ribasso di poco superiore al 16% rispetto alla base d’asta. La prima fase dell’intervento prevede la rimozione dei rifiuti e successivamente l’abbattimento della struttura dove aveva sede l’impianto vero e proprio, che è attualmente pericolante.

Umberto Zanichelli