Pavia, batteri nella roggia Vernavola: evitate di bagnarvi e irrigare orti

Resi noti i risultati di uno studio universitario Il livello di inquinamento può definirsi elevato

Laboratorio (Foto archivio)

Laboratorio (Foto archivio)

Pavia -  Microrganismi antibiotico resistenti: questo si trova nella Vernavola. Lo ha evidenziato uno studio dell’Unità di microbiologia e microbiologia clinica dell’Università illustrato ieri pomeriggio in un workshop su “La salute della roggia Vernavola: un termometro ambientale per la città di Pavia“. E proprio nel tratto urbano del corso d’acqua, da via Torretta a via Ferrini sono state rilevate le maggiori concentrazioni batteriche, soprattutto di Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae, multiantibiotico resistenti. E il livello di inquinamento è molto elevato.

In particolare il punto in cui il cavo denominato Vernavolino Mettica, si immette nella Vernavola, è quello che evidenzia una preoccupante contaminazione batterica, con un’elevata concentrazione di batteri Gram negativi. "La Vernavola è un corso d’acqua con una portata limitata - ha detto il professor Renato Sconfietti, presidente del Centro interdipartimentale di ricerca sulle acque dell’università e ricercatore del dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente e responsabile scientifico del Cemav, il Centro di monitoraggio ambientale che da 15 anni tiene sotto controllo la Vernavola - e una decina di scarichi fognari censiti. Se si trattasse del Ticino, la situazione sarebbe diversa, in una roggia invece i batteri non si disperdono e l’inquinamento è molto elevato. In una scala da 1 a 5 siamo a 4".

A causa di questa situazione lungo il percorso di circa 15 chilometri della Vernavola occorre evitare di bagnarsi, pescare, irrigare orti. Dati recenti indicano come il benessere dell’uomo sia strettamente associato alla qualità del comparto idrico-ambientale in cui opera. "Partendo da tale presupposto, la caratterizzazione qualitativa e dei meccanismi di antibiotico-resistenza dei microrganismi presenti nella Vernavola rappresenta un’informazione chiave, finora non nota - ha aggiunto Sconfietti - il censimento completo degli scarichi, attivi e non, anche nei tratti meno accessibili, ha fornito un quadro conoscitivo aggiornato che consente di pianificare interventi mirati".