
Colli Verdi, notificato l’avviso alla nipote in carcere accusata dell’omicidio
Chiuse le indagini preliminari sulla morte di Carlo Giovanni Gatti, ottantanovenne trovato senza vita nell’abitazione di Colli Verdi il 4 febbraio di un anno fa. A Liliana Barone, quarantaseienne nipote di Gatti con cui abitava, indagata per omicidio, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Barone, che si dichiara innocente, assistita dall’avvocata Laura Sforzini, si trova in carcere a Vigevano. Secondo la ricostruzione fornita all’autorità giudiziaria, la sera prima del ritrovamento si era ritirata nella sua camera al piano superiore, mentre lo zio era andato a dormire al piano terra. La mattina seguente non lo aveva visto e, andandolo a cercare, l’aveva trovato morto ai piedi del letto con una ferita alla testa e aveva dato l’allarme.
Secondo l’accusa mossa dalla Procura, basata sui rilievi svolti dal Ris, Gatti sarebbe stato colpito al capo con un oggetto contundente mentre si trovava a letto e poi sarebbe stato spostato sul pavimento, così come sarebbe stato spostato il suo cuscino, poi Barone avrebbe dato l’allarme diverse ore dopo. Ora si attende la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare.
"Il capo d’imputazione mostra come la Procura non abbia elementi per sostenere l’accusa mossa alla mia cliente – commenta l’avvocata Sforzini –. Porteremo avanti la nostra strategia difensiva per dimostrare la sua innocenza, grazie anche ai consulenti nominati in fase di indagine e che a maggior ragione ora saranno fondamentali". La richiesta di scarcerazione, mossa più volte dalla difesa è sempre stata rigettata, in diverse sedi.
Nicoletta Pisanu