Aiuto agli anziani Ina e Consilia badanti condominiali "Con loro un’altra vita"

Si prendono cura dei ventidue residenti nella palazzina Aler di via Sardegna . L’esperimento avviato nel 2019 con dieci ore settimanali ora salite a 40. "Un’opportunità che speriamo possa espandersi anche ad altre realtà"

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di Manuela Marziani

"Non sarebbe più vita la mia se non ci fossero loro". Nicoletta Bozzarelli, 74 anni, cappellino in testa, giubbotto e borsetta sul deambulatore sorride quando vede Ignazia Carpitella, la "sua" Ina che le va incontro per aiutarla a raggiungere la sala in cui consumerà il pranzo insieme ad altri anziani. "Dopo mangiato me ne torno a casa mia" dice con orgoglio l’anziana. Perché nella palazzina Aler di viale Sardegna 70 ogni anziano vive nel proprio alloggio curato e accudito da due badanti di condominio.

L’esperimento partito nel 2019 è diventato irrinunciabile per i 22 anziani che vivono nello stabile. "Non so come farei senza di loro – aggiunge un’altra anziana –. Mi hanno ridato la vita". Ad affiancare Ina ogni mattina c’è Consilia Naddeo, un sorriso per tutti e tanto affetto. "Per fare questo lavoro ci vuole tanto amore – dice Ina –, devi capire le esigenze degli anziani e avere tanta pazienza. Doti che ho riconosciuto anche in Consilia con la quale c’è stato subito feeling. Questa esperienza mi ha cambiata molto".

"Gli anziani arricchiscono molto noi giovani – aggiunge Consila –, e il servizio che svolgiamo è un’opportunità di lavoro che speriamo possa espandersi ad altre realtà". Gli anziani accuditi sono una ricchezza per le due badanti e loro lo sono per gli anziani che altrimenti, con una pensione minima di 700800 euro al mese non si potrebbero permettere un aiuto. "Nel 2019 siamo partiti in punta di piedi – dice Giovanbattista Sansica socio fondatore e vice presidente della onlus Vasi di creta – con 10 ore settimanali. Oggi sono 40 le ore settimanali che le due ragazze dedicano agli anziani. Sono 22 le persone che ricevono un supporto per l’igiene personale, della casa, l’accompagnamento. Stiamo cercando di creare quel rapporto empatico che serve a creare fiducia".

In uno spazio della palazzina è stato creato uno spazio ricreativo nel quale gli anziani mangiano le pietanze cucinate da Clara Baudo, 83 anni e l’energia che serve a mettere in tavola il pasto per 10 o 12 persone. Dopo aver sparecchiato, si legge o si gioca a carte perché l’importante è non sentirsi mai soli.