
di Manuela Marziani
Sentivano al telefono i loro cari e li vedevano attraverso uno schermo, ma mancava loro il contatto fisico. Gli operatori che prestano assistenza agli ospiti della casa di riposo Pertustati, la più importante della città gestita dall’Azienda servizi alla persona, se ne sono accorti e hanno deciso di rinunciare a una piccola parte del proprio stipendio per dare agli anziani e ai loro parenti la possibilità di abbracciarsi. È grazie alla generosità dei 160 dipendenti e 40 liberi professionisti della cooperativa Fai Pontevecchio, se ieri è stata inaugurata la stanza degli abbracci, costata poco più di 2.700 euro. "Abbiamo proposto ai vertici di Asp l’acquisto di una stanza degli abbracci e loro l’hanno accolta - ha detto Lidia Rossato in rappresentanza dei parenti degli ospiti -, ma si dovevano trovare i finanziamenti". E non c’è stato neppure bisogno di chiedere aiuto. "Stando a contatto con gli ospiti - ha aggiunto Francia Gonzales della cooperativa Fai Pontevecchio - abbiamo raccolto le loro confidenze. Ci parlavano spesso di quanto sentissero la mancanza dei loro parenti, così abbiamo deciso di farci fare una piccola trattenuta in busta paga".
Collocata al pianto terra della struttura di viale Matteotti, la stanza permetterà incontri in sicurezza tra gli ospiti e i loro cari. "Ormai è un anno che siamo in difficoltà a causa della pandemia - ha proseguito Davide Pasotti, vice presidente del Consiglio d’indirizzo Asp -, che ha costretto a rinunce e a sacrifici le famiglie che hanno parenti fragili nelle strutture. Iniziative come questa sono qualficanti per la struttura e offrono agli operatori la possibilità di fare un lavoro migliore, offrendo una migliore assistenza". "Fin dalla prima ondata - ha sottolineato la presidente di Asp, Cristina Domimagni - abbiamo cercato di mantenere vivi i contatti tra gli ospiti e i loro familiari attraverso le videochiamate, adesso riusciremo anche a garantire un contatto fisico, che non potrà che far bene ai nostri ospiti". Contento anche il sindaco Fabrizio Fracassi che proprio al Pertusati e al Santa Margherita l’anno scorso aveva regalato dei cellulari: "La stanza degli abbracci è uno strumento ulteriore. In questo periodo ci sono mancati tanto gli abbracci, è bello che adesso possano almeno ritornare per i nostri anziani del Pertusati, è un segnale di speranza per tutta la comunità pavese che, ancora una volta, ha offerto una dimostrazione tangibile del suo grande cuore". Ma la UilFpl interviene a guastare l’aria di festa per riportare l’attenzione sulla carenza di personale amministrativo e infermieristico che vive Asp. "La nuova dirigenza al suo insediamento ormai 2 anni e mezzo fa - ha sottolineato Andrea Galeppi - si era impegnata a bandire un concorso per infermiere che non è mai stato fatto e molti operatori stanno migrando verso altre realtà. Serve personale competente per fornire un’assistenza adeguata".