
Lo striscione appeso l’altra notte dagli ultras al centro sportivo Monzello
Monza – Il punto definitivo di rottura si è consumato l’altra sera, quando nelle ore in cui si starebbe definendo la cessione del calcio Monza dalle mani di Fininvest a un fondo americano, sui cancelli del centro sportivo Monzello, ribattezzato nel frattempo “Luigi e Silvio Berlusconi“, qualcuno appendeva uno striscione inequivocabile. “Galliani e Bianchessi: via da Monza“. Mani ultras, a sancire quanto già visto negli ultimi strazianti mesi che hanno accompagnato la retrocessione in Serie B del Monza.
Guerra dichiarata all’amministratore delegato uscente Adriano Galliani (il direttore sportivo Mauro Bianchessi è sua emanazione). Fausto Marchetti, leader della Curva “Davide Pieri“, ex giocatore delle giovanili del Monza oltre che sponsor, non le manda a dire: “È il momento di un chiaro cambio di rotta! No alle minestre riscaldate. Galliani ci ha profondamente delusi, si è dimostrato un anti-monzese a dispetto dello storytelling che ha sempre voluto diffondere. Non siamo mai riusciti a comprendere il suo silenzio nei confronti di una città che lo ha premiato anche con il Giovannino D’Oro, ma anche verso i tifosi e gli sponsor, che sono i suoi ’stakeholder’. Nel momento di difficoltà Galliani è sparito, non si può essere in prima fila solo quando c’è da ritirare un premio”. “Onnipresente con i soldi di Berlusconi, Don Abbondio senza i milioni“ recitava uno degli striscioni appesi in curva.
“Riconoscenti sì, ma volevamo rispetto. Ci si poteva attrezzare per tempo al ridimensionamento e invece si è fatta una squadra costosissima, frutto di scelte sbagliate”. La proprietà ha abbandonato Galliani? “Forse ha chiesto conto di come sono stati spesi tanti soldi. Galliani diceva che quello a Monza era il suo ritorno a Itaca, ma noi a Itaca ci siamo sempre rimasti”. Maurizio Silva, colonna della vecchia guardia con il Gruppo “Angelo Scotti“, specifica: “Ringrazieremo sempre Galliani, senza di lui a Berlusconi non sarebbe mai venuto in mente di comprare il Monza. Ma da un anno e mezzo è stato come non averlo, dimostrando di non essere in grado di andare avanti senza i soldi di Silvio. Ci sono almeno una decina di operazioni folli a dimostrarlo, come l’acquisto e lo stipendio di Petagna: non è stato in grado di amministrare i pochi soldi a disposizione, il suo ciclo è finito”.
E adesso? “Speriamo arrivi qualcuno con una forte liquidità. A Monza c’era un’atmosfera da “si salvi chi può“ i cui risultati si sono visti in campo con questa retrocessione vergognosa già chiara a gennaio”. Gigi Tieri, del Monza Club San Fruttuoso, è battagliero: “Finalmente siamo arrivati al dunque e siamo alla finestra, tutti quanti ci auguriamo una nuova società seria e forte... però dei dubbi ci sono... se il fondo Usa non ha ancora firmato e il ds dovrebbe essere Burdisso, con quale criterio stanno facendo gli acquisti Galliani e Bianchessi? Chiedo per noi tifosi visto che comunicazioni ufficiali non ce ne sono”.