DARIO CRIPPA
Monza Calcio

Il Monza americano, club verso la cessione fra rabbia e speranze: “Fine del ciclo Galliani”

Striscione al centro sportivo per chiedere al dirigente di andarsene. Il portavoce degli ultras: “Ci ha profondamente delusi, ha fallito. È sparito nei momenti di difficoltà, un silenzio incomprensibile”

Lo striscione appeso l’altra notte dagli ultras al centro sportivo Monzello

Lo striscione appeso l’altra notte dagli ultras al centro sportivo Monzello

Monza – Il punto definitivo di rottura si è consumato l’altra sera, quando nelle ore in cui si starebbe definendo la cessione del calcio Monza dalle mani di Fininvest a un fondo americano, sui cancelli del centro sportivo Monzello, ribattezzato nel frattempo “Luigi e Silvio Berlusconi“, qualcuno appendeva uno striscione inequivocabile. “Galliani e Bianchessi: via da Monza“. Mani ultras, a sancire quanto già visto negli ultimi strazianti mesi che hanno accompagnato la retrocessione in Serie B del Monza.

Guerra dichiarata all’amministratore delegato uscente Adriano Galliani (il direttore sportivo Mauro Bianchessi è sua emanazione). Fausto Marchetti, leader della Curva “Davide Pieri“, ex giocatore delle giovanili del Monza oltre che sponsor, non le manda a dire: “È il momento di un chiaro cambio di rotta! No alle minestre riscaldate. Galliani ci ha profondamente delusi, si è dimostrato un anti-monzese a dispetto dello storytelling che ha sempre voluto diffondere. Non siamo mai riusciti a comprendere il suo silenzio nei confronti di una città che lo ha premiato anche con il Giovannino D’Oro, ma anche verso i tifosi e gli sponsor, che sono i suoi ’stakeholder’. Nel momento di difficoltà Galliani è sparito, non si può essere in prima fila solo quando c’è da ritirare un premio”. “Onnipresente con i soldi di Berlusconi, Don Abbondio senza i milioni“ recitava uno degli striscioni appesi in curva.

“Riconoscenti sì, ma volevamo rispetto. Ci si poteva attrezzare per tempo al ridimensionamento e invece si è fatta una squadra costosissima, frutto di scelte sbagliate”. La proprietà ha abbandonato Galliani? “Forse ha chiesto conto di come sono stati spesi tanti soldi. Galliani diceva che quello a Monza era il suo ritorno a Itaca, ma noi a Itaca ci siamo sempre rimasti”. Maurizio Silva, colonna della vecchia guardia con il Gruppo “Angelo Scotti“, specifica: “Ringrazieremo sempre Galliani, senza di lui a Berlusconi non sarebbe mai venuto in mente di comprare il Monza. Ma da un anno e mezzo è stato come non averlo, dimostrando di non essere in grado di andare avanti senza i soldi di Silvio. Ci sono almeno una decina di operazioni folli a dimostrarlo, come l’acquisto e lo stipendio di Petagna: non è stato in grado di amministrare i pochi soldi a disposizione, il suo ciclo è finito”.

E adesso? Speriamo arrivi qualcuno con una forte liquidità. A Monza c’era un’atmosfera da “si salvi chi può“ i cui risultati si sono visti in campo con questa retrocessione vergognosa già chiara a gennaio”. Gigi Tieri, del Monza Club San Fruttuoso, è battagliero: “Finalmente siamo arrivati al dunque e siamo alla finestra, tutti quanti ci auguriamo una nuova società seria e forte... però dei dubbi ci sono... se il fondo Usa non ha ancora firmato e il ds dovrebbe essere Burdisso, con quale criterio stanno facendo gli acquisti Galliani e Bianchessi? Chiedo per noi tifosi visto che comunicazioni ufficiali non ce ne sono”.