DARIO CRIPPA
Monza Calcio

Monza, tifosi in protesta: “Vogliamo il rimborso dei nostri abbonamenti”

Centinaia di firme in poche ore, bruciano la classifica e la svendita al mercato: “Il sogno è finito, ancora un po’ e cedevano persino le panche del Duomo”

Da sinistra Giuseppe Ghezzi (Amici del Monza) e Maurizio Silva (Vecchia Guardia)

Da sinistra Giuseppe Ghezzi (Amici del Monza) e Maurizio Silva (Vecchia Guardia)

Monza – “Svendesi-rimborso abbonamento Ac Monza”. “Le promesse fatte in fase di vendita degli abbonamenti sono state tante e puntualmente smentite dai fatti e dalla gestione di una proprietà assente e scellerata. È ora di PRETENDERE rispetto”. Sotto questo slogan sulla piattaforma change.org è partita l’altro giorno una petizione per chiedere un rimborso del proprio abbonamento a cui hanno già aderito in poche ore, a ieri sera, 115 persone. Si parla di un Monza sempre più nella bufera. Otto giocatori, quattro dei quali scelti fra i più forti, venduti al mercato di riparazione, con una squadra ultima in classifica che dovrebbe tentare disperatamente di salvarsi. Una pattuglia al loro posto in gran parte in prestito per 6 mesi. Una sensazione di smobilitazione generale e tradimento.

“Dire la parola vergognoso sarebbe già un complimento, ci hanno tradito. In altre piazze non si sarebbero potuti permettere di comportarsi così. Il sogno è finito”. È una perfetta cartina di tornasole sentire un tifoso come Giuseppe Ghezzi, classe 1962, sempre presente negli stadi di mezza Italia, portavoce del club Amici del Monza. Perché Ghezzi è un tifoso pacato, sempre sorridente, fan del “vecchio“ Silvio Berlusconi e del suo braccio destro Adriano Galliani. “Non meritavamo di finire così, un nostro iscritto ha chiesto se fosse possibile fare causa per riavere i soldi dell’abbonamento. Da brianzolo lo capisco: ha pagato 624 euro per una stagione in Serie A, non per metà”. Rabbia e delusione sono palpabili: “Perché non vendono? Per ché non trovano un acquirente? E anche Galliani dov’è finito? Non credo in Duomo, dove va a pregare nel secondo tempo delle partite… stavolta non vorrei che tentasse di vsbolognare anche qualche panca…” scherza.ù

Lo sconforto è tanto. “Chiediamo solo rispetto e correttezza. Al Monza ne abbiamo viste di cotte e di crude, fallimenti e retrocessioni vergognose, siamo abituati a soffrire ma restano 45 punti in palio, abbiamo una possibilità su un milione di salvarci ma dobbiamo provarci e sputare l’anima per farlo. Non abbiamo niente da perdere. E la società deve fare chiareza e metterci la faccia, Silvio Berlusconi si rivolterebbe nella tomba”.

Non è iscritto a nessun Monza Club, ma sugli spalti a vedere i biancorossi c’è sempre, con il gruppo “Vecchia Guardia Angelo Scotti“: “Stendiamo un velo pietoso - mette le mani avanti Maurizio Silva - il problema non sono i soldi buttati per l’abbonamento, ma è la consapevolezza di essere stati presi in giro. E di essere di fatto retrocessi a gennaio. Non me lo aspettavo da una società miliardaria come Fininvest e con i bilanci in attivo. Sembra di essere tornati agli scenari bui dei nostri ultimi fallimenti, a personaggi improbabili come Armstrong, Bingham e Montaquila (i presidenti del fallimento targato 2015, ndr)... non me lo aspettavo, perché nel calcio perdere, sbagliare una stagione e retrocedere ci sta, ma il modo in cui questo sta avvenendo no”. Silva guarda al futuro: “La preoccupazione è che una volta liquidato tutto, il Monza diventi una scatola vuota. Non vorrei che finissimo ancora una volta in mani sbagliate colando a picco fino alla Serie D”. Sulfureo Gigi Tieri del Monza Club San Fruttuoso: “Dico solo che dal “Sarà Romantico“ (lo slogan della curva, ndr) il passo è stato breve al Sarà Drammatico se non troviamo un compratore... si rischia un doppio salto, dalla A alla C”.