Monza, 9 febbraio 2018 - L'economia brianzola chiude l’anno più positivo dallo scoppio della crisi nel 2008. Certo, le aziende in difficoltà non mancano, ma i dati macroeconomici non erano così buoni da un decennio. Nel quarto trimestre del 2017 l’industria manifatturiera brianzola ha infatti confermato, e in alcuni casi migliorato, le performance positive che si susseguono ormai da diversi trimestri. La produzione ha registrato una variazione tendenziale (rispetto allo stesso periodo del 2016) del +5,8 per cento (superiore al dato medio regionale che si è attestato al 5,1%) e una variazione congiunturale (confrontata con il trimestre precedente) del +1,7 per cento (in questo caso leggermente meno della media lombarda pari al +1,9%).
Ad attestarlo è l’indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Addirittura meglio sono andati i fatturati che sono cresciuti sia su base annua che rispetto al trimestre precedente (rispettivamente +7% e +1,9%). Fatturato che è stato trainato rispetto al 2016 da un buon andamento soprattutto del giro d’affari estero (+8,7% rispetto al +6% del fatturato interno su base annua).
Gli ordini totali sono cresciuti su base annua registrando una variazione del +4,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016. Gli ordini esteri acquisiti dalle insustrie manifatturiere brianzole hanno mostrato un incremento del 2,7 per cento a livello tendenziale, mentre la dinamica congiunturale ha registrato un lieve calo segnando un -0,2 per cento. Bene anche la domanda interna letteralmente crollata a partire dal 2008 e solo parzialmente ammortizzata dalle esportazioni. Rispetto al periodo ottobre-dicembre del 2016 ha infatti segnato un +4,9 per cento, mentre quella congiunturale si è attestata a un +1,4 per cento.
E per il futuro? Per quanto riguarda le previsioni sull’andamento nel primo trimestre 2018, tre industriali su dieci (30,8%) si aspettano un aumento della produzione mentre «solo» il 10,8 per cento si attende un calo. Sei imprenditori su 10 si attendono una situazione stabile (58,4%). Per quanto riguarda le aspettative sulla domanda, per l’estero, il 27,4 per cento prevede un aumento mentre l’8,5 per cento teme una diminuzione. Per la domanda interna, a fronte di una percentuale di ottimisti del 17,7 per cento, il 14,6 per cento si aspetta una flessione.
Dati in linea con l’andamento delle industrie della Lombardia e che vedono crescere un po’ tutti i settori. La produzione ha mostrato un’unica variazione ancora negativa per il tessile (-0,8%). Tutti gli altri settori sono in campo positivo con siderurgia (+5,9%) e pelli-calzature (+5,8%) più dinamici seguiti da meccanica (+4,7%), gomma-plastica (+4,4%), chimica (+4,2%) e minerali non metalliferi (+4,2%). Leggermente sotto la media si trova il legno-mobili (+3,4%), seguito dalle industrie varie (+2,3%) e dagli alimentari (+2,3%). Infine, gli incrementi più contenuti si registrano per la carta-stampa (+1,6%), l’abbigliamento (+1,3%) e i mezzi di trasporto (+0,9%).