Doveva essere una seduta di Consiglio comunale piuttosto tranquilla, in cui votare una modifica sull’esenzione alla Tari (tassa sui rifiuti) che avrebbe potuto trovare tutti d’accordo, ma è finita in una rissa da saloon.
Il motivo? L’anomalia registrata dal consigliere di Civicamente Paolo Piffer, che ha fatto presente come già in una sezione del sito del Comune risultasse la modifica del regolamento per l’esenzione della Tari, non più in capo all’Ufficio tributi ma ai Servizi sociali. Come se la delibera varata dalla Giunta a fine ottobre fosse già passata dal Consiglio comunale che, invece, l’ha avuta in discussione solo l’altra sera. La modifica consiste nel fatto che ora saranno direttamente i Servizi sociali a individuare i beneficiari dell’esenzione dalla Tari, senza necessità per questi ultimi di presentare istanza in Comune. Una misura pensata per contrastare il fenomeno dei furbetti che, ottenendo con espedienti un Isee basso, hanno potuto godere del beneficio senza essere in un’effettiva condizione di indigenza e fragilità. Un cambiamento su cui in Consiglio la minoranza non ha nemmeno discusso, perché indignata da quanto sollevato da Piffer. "Un fatto gravissimo che dimostra che non vi interessa nulla dell’opinione dei consiglieri - ha denunciato Piffer -. Un insulto alla democrazia! Rappresenta tutto l’approccio di questa amministrazione, per cui non è un problema l’opinione di quest’aula!". Un’accusa che ha scaldato gli animi, a partire da quello del primo cittadino Paolo Pilotto, che ha invitato Piffer a "stare attento" nel non cadere nell’ingiuria, per poi al microfono precisare di essere venuto a conoscenza del fatto solo in quel momento, rimproverando al consigliere di aver usato un "tono da subito accusatorio e non interlocutorio", e sottolineando come si sia trattato di "un errore tecnico" le cui cause sarebbero state da accertare, "ma non di certo di una volontà politica". Su un’incalzante ex sindaco Dario Allevi che a voce alta affermava che è sempre il sindaco a dover rispondere degli errori della macchina amministrativa, si è innescato il caos ed è stata sospesa la seduta. Il primo cittadino, visibilmente toccato dalle accuse, ha invitato il predecessore a "smetterla", per poi seccamente dire a un Piffer ancora di "andare fuori" dall’aula (in segno di stizza). Poco dopo, in mezzo alla ressa, si è sentito il vicesindaco Egidio Longoni dare del "fallito politico" a Piffer, in un concitato faccia a faccia, mentre Allevi accusava i colleghi della maggioranza di essere degli "zerbini". "Se tu puoi dare della zerbina a una signora della mia età, io dunque sarei autorizzata a darti dello stronzo?" gli ha risposto furente la consigliera del Pd Maria Giovanna Porro. A calma ripristinata, la minoranza ha deciso di abbandonare l’aula.