Tutto esaurito a tavola I ristoranti tirano il fiato

Per tanti locali sold out un’occasione per risollevarsi dopo 2-3 anni di amarezze. I prezzi: dai 45-50 euro della cucina mediterranea ai 160 del raffinato Pomiroeu

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L’anglicismo è scusabile. Suona pure bene. E in una Brianza Monzese affamata di buoni pensieri, è una sorta di rassicurante scioglilingua: “Sold Out”. Che, insomma, non sarà un piacere per i ritardatari, quelli che all’ultimo momento pretendono di trovare un tavolo libero in un buon ristorante per il pranzo del 25 e si sentono dire dall’oste “Tutto pieno. Da noi c’è chi ha riservato i posti ad ottobre”.

Se il mondo della ristorazione cercava un’occasione per risollevarsi dopo due-tre anni di amarezze, sembra averla trovata. E vien da pensare che trattorie, osterie e locali del fine dining abbiano trovato anche il modo di scalfire il dogma del “Natale con i tuoi” mostrando un’attenzione non formale al rapporto qualitàprezzo e sfoderando anche un’inedita capacità di aggiungere ai piatti la giusta narrazione che meritano. Intanto, un primo elemento: resistono, anzi sembrano in forte rilancio, i menù ispirati alla tradizione. E qui, al solito, è illuminante la riflessione di Gilberto Farina, chef-Patron del “La Piana” di Carate Brianza, presidente dell’Associazione Cuochi di Monza e Brianza e baluardo della più genuina cultura gastronomica a metà strada tra Milano e Lecco. La sera del 24, di rigore “la trippa”. E per Natale, sfizioso il menù che proporrà a 75 euro (vini compresi), con il paté di vitello a guidare gli antipasti e i capelletti di brodo di cappone presentati in un “lavecc” in pietra ollare della Valmalenco, seguiti dalla tacchinella farcita alle castagne e dal cappone bollito con la mostarda cremonese. Seregno è a un passo e lì il tempo non ha certo usurato Giancarlo Morelli, testa pensante prestata a un locale – il Pomiroeu – che ha scritto alcune delle pagine più nobili dell’alta cucina in Brianza. Un piacere ascoltarlo mentre tesse l’elogio dei cappelletti con brodo di cappone profumati agli agrumi invernali, del Carnaroli ai gamberi rossi con carciofi e salsa allo champagne e del cappone arrostito con mele, marroni, millefoglie di patate al tartufo e Grand Marnier, piatti del percorso natalizio (160 euro) che proporrà ai clienti assieme al suo “lievitato” con mela, cannella, bergamotto e zenzero. E poco lontano, alla Trattoria Bjrot di Verano Brianza, ci pensa Luca Bongio a tenere alto il credito della cucina del territorio: anche al pranzo di Natale (80 euro) con un’infilata di piatti dove faranno capolino le lasagnette alla zucca, i tortelli di grano saraceno e la tacchinella ripiena con castagne.

Tra 24 e 25 dicembre furoreggia anche la cucina mediterranea. E qui i buoni indirizzi non mancano. A cominciare da “Il Gusto della Vita”di Meda, dove il bravo patron e chef Dhian Singh proporrà per Natale i suoi piatti gourmet a un costo medio di 45-50 euro. Anche se l’indirizzo più iconico è quello de “Il Moro” dei fratelli Antonella, Vincenzo e Salvatore Butticè, a Monza in via Parravicini, riferimento della raffinata cucina siciliana. Il 24 sera, menù sui 70 euro con l’immancabile “Pacchero al pistacchio e gamberi”. E il 25, a pranzo (80 euro) chicche come il brodo di cappone e riccio di mare, e il risotto di gamberi e tartufo. A Lentate sul Seveso c’è il ristorante “Convivio” dell’azienda agricola “Botanica” Parco delle Groane, che Elena Cazzaniga e il figlio Gianluca hanno trasformato in una meta imperdibile per chi ama il cibo buono, la filiera corta e le atmosfere neo-agresti. Menù da 100 euro a Natale e da 59 euro a Santo Stefano.

Paolo Galliani