Sport terapia per bambini con tumore: al via sperimentazione al Centro Maria Letizia Verga

Vinto un bando di ricerca che vede coinvolti otto Paesi europei con l’obiettivo di dimostrare come l’esercizio fisico possa essere un valido supporto alla terapia oncologica

Sport terapia per bambini al centro Maria Letizia Verga

Sport terapia per bambini al centro Maria Letizia Verga

Monza, 21 settembre 2021 - "Fai sport che ti fa bene". E' una delle frasi più ripetute dai genitori ai loro ragazzi. E di studi che decantano le potenzialità benefiche dell'esercizio fisico ce ne sono tanti. Ma lo sport può essere considerato una terapia, un alleato delle cure oncologiche per i bambini colpiti da tumore? E' quello che punta a scoprire il Centro Maria Letizia Verga di Monza. La struttura dal 2017 ha avviato l'attività di Sport Therapy coinvolgendo circa 400 pazienti, bambini e adolescenti con malattie onco-ematologiche in cura nel centro, dai 18 mesi ai 22 anni, di cui il 25% sottoposto a trapianto di midollo osseo, per un totale di 10.300 allenamenti, dal golf all'arrampicata. Ora si aggiunge un tassello in più, perché il Centro ha appena vinto un bando europeo di ricerca multicentrico internazionale e allargherà i propri orizzonti.

FORTEe è un progetto multicentrico internazionale di ricerca scientifica al quale hanno aderito 16 istituzioni in 8 paesi europei - Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Romania, Slovenia e Danimarca - coordinati dall’Università Johannes Gutenberg di Mainz, in Germania. Il progetto è suddiviso in sette work packages e la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM), ente gestore del Centro Maria Letizia Verga, sarà il leader del work package dedicato alla sperimentazione clinica. A dirigere il progetto il professor Andrea Biondi, direttore scientifico del Centro Maria Letizia Verga e la professoressa Adriana Balduzzi, pediatra e responsabile del centro trapianti. Il Centro di Monza è stato selezionato per la sua storia di eccellenza nella cura di giovani pazienti con leucemia, linfoma e altre patologie non oncologiche del sangue e per il progetto di ricerca già in atto sull’impatto dello sport e dell'esercizio di precisione nei pazienti. Altro centro italiano è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che partecipa al progetto per la parte di sperimentazione sui tumori solidi pediatrici.

Soddisfatta Francesca Lanfranconi, medico dello sport e ricercatore in fisiologia dell’uomo del Centro Maria Letizia Verga: “Siamo molto orgogliosi di questo importante riconoscimento che premia l’attività che stiamo portando avanti con grande impegno. Fino a pochi anni fa al Centro Maria Letizia Verga l’attività sportiva veniva proposta solo ai bambini a fine terapia e in buone condizioni di ripresa dalla malattia. Visti i buoni risultati, oggi tutti i nostri pazienti affetti da emopatia maligna o sottoposti a trapianto di midollo vengono presi in carico nel percorso della Sport Therapy affinché possano beneficiare di un allenamento che si propone di mantenere efficienti muscoli, polmone, cuore e tutti gli organi che vengono stressati dalla terapia”.

Saranno 450 i bambini, adolescenti e giovani adulti – children, adolescents and young adults, i cosiddetti “CAYA” - con tumori del sangue o di organi solidi reclutati nei centri che aderiscono al progetto nei vari Paesi, con l’obiettivo di dimostrare che l’esercizio è sicuro e che, anzi, può essere di supporto alla terapia oncologica. Durante i trattamenti per tumore, infatti i CAYA hanno problematiche legate alla malattia, ai trattamenti per contrastare il tumore, alla forzata immobilità. L’esercizio fisico e lo sport, supervisionati e continuamente adattati alle condizioni cliniche di questi pazienti, sembrano essere un valido aiuto nel loro percorso di terapia. Tuttavia, non è ancora stato dimostrato definitivamente l’impatto dell’allenamento di precisione nei CAYA con patologia tumorale.

Il progetto di ricerca FORTEe si inserisce in questo vuoto conoscitivo e vuole dimostrare che l’esercizio fisico e lo sport sono una terapia sicura e potenzialmente efficace per contrastare la fatica, mantenere forza, capacità aerobica, coordinazione ed agilità e per migliorare la qualità di vita dei CAYA. Inoltre, ci sono evidenze preliminari che una migliore efficienza dei sistemi che servono per svolgere esercizio fisico, come cuore, polmone, e sistema muscolo-scheletrico, possano sostenere il sistema immunitario nella lotta contro il tumore, in sinergia con i farmaci e trattamenti oncologi. In aggiunta, FORTEe ha come obiettivi anche lo sviluppo di tecnologie digitali innovative, come la realtà aumentata, per incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei pazienti CAYA, e l’implementazione di linee guida per l’effettuazione di esercizio fisico e sport come terapia negli ospedali pediatrici d’Europa e nel mondo.