Tre processi col rito abbreviato per altrettanti giovani tunisini e il rinvio a giudizio della ‘ragazza unicorno’ per l’accusa di avere sottoposto a estorsione un disabile, con problemi di tossicodipendenza, a cui avrebbero occupato la casa, sottratto la pensione, lesinandogli persino il cibo.
I quattro si sono ritrovati ieri davanti alla gup del Tribunale di Monza Elena Sechi, che ha respinto la richiesta dei ragazzi di sentire l’amministratore di sostegno della vittima, presente all’udienza ma non costituito parte civile e quella di sentire la parte offesa presentata dalla giovane, salita alla ribalta della cronaca perché sorpresa in passato a spacciare davanti alla stazione di Monza con l’inconfondibile travestimento.
Per questa vicenda a luglio la polizia aveva fatto scattare le manette dopo aver ricevuto una chiamata da un monzese che chiedeva aiuto, raccontando che alcune persone si erano stabilite nel suo appartamento dove avevano nascosto droga. Con tutte le cautele necessarie per tutelare la vittima, gli agenti avevano concordato con lui una modalità per entrare nell’appartamento. Avevano, quindi, fatto irruzione bloccando i quattro presenti.
Alla vista dei poliziotti, uno di loro si era scagliato contro uno degli agenti cercando di guadagnare la fuga, mentre un altro aveva svuotato diversi involucri contenenti sostanza stupefacente spargendoli per l’intera abitazione. I ragazzi, tutti con precedenti penali, ora sono tornati in libertà: lei ha il braccialetto elettronico, gli altri l’obbligo di firma.