SONIA RONCONI
Cronaca

Seregno, un finto rapimento per estorcere soldi ai genitori

Insieme a due complici un 35enne ha inscenato di essere minacciato pur di farsi consegnare 1.500 euro, ma è stato smascherato dai carabinieri

Carabinieri

"Pensavamo di fare come Lapo a New York". È la giustificazione che ha dato un giovane che ha provato a simulare di essere sotto minaccia di due calabresi per estorcere denaro ai propri genitori. L’altra sera, verso le 20, nella zona Sant’Ambrogio di Seregno una coppia di sessantenni, marito e moglie, ha ricevuto la telefonata disperata del loro figlio 35enne che ha raccontato di trovarsi a Desio e di essere nelle mani di gente molto pericolosa di origine calabrese alla quale doveva una grossa somma di denaro. La coppia era davvero preoccupata per il figlio, anche se ben consapevole che presumibilmente la questione era connessa alla sua tossicodipendenza. La coppia pensando a un debito non saldato che il figlio avrebbe potuto avere con quei malviventi, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri allertandoli al telefono. Nel frattempo le telefonate si erano fatte sempre più numerose e, in alcune di queste, era intervenuta anche una voce con accento calabrese che minacciava apertamente che, se avessero voluto rivedere il figlio intero, avrebbero dovuto consegnargli 1.500 euro in contanti. È stato quindi allestito un dispositivo rinforzato con elementi in abiti civili e pattuglie con le gazzelle a supporto per chiudere le strade e intervenire in caso di emergenza. Attorno alle 22, quando era tutto pronto, i carabinieri in borghese hanno seguito i genitori del 35enne che nel frattempo si stavano recando a piedi a un bancomat di una banca di Seregno. Nelle sue vicinanze, prima che entrasse in contatto con la madre e il padre, i militari lo hanno fermato e gli hanno chiesto dove fossero quelli che aveva definito essere i suoi aguzzini. E così, mentre il 35enne negava di essere con altre persone, le pattuglie di supporto sono riuscite a individuare e fermare una Bmw sospetta con targa ceca. All’interno vi erano altri due uomini, un 38enne di origini partenopee e un 49enne brianzolo ben noti all’Arma seregnese per i precedenti in materia di stupefacenti e per reati contro il patrimonio e, per quanto riguarda il primo, anche contro la persona. È così scattata la perquisizione che, benché non abbia fatto rinvenire armi o stupefacenti, ha permesso di far emergere che il telefono cellulare del 35enne era stato lasciato a bordo dell’auto (forse come pegno da riscattare una volta ottenuti soldi). Dopo qualche ora con i carabinieri, nella nottata, i tre simulatori si sono allontanati dalla caserma con a carico una denuncia in stato di libertà per violenza privata e procurato allarme in concorso.