Scoperto il covo dei ladri, tre arresti

Albanesi già espulsi erano riusciti a tornare in Brianza per rubare: recuperati orologi di lusso e arnesi da scasso

di Dario Crippa

Nel loro rifugio la refurtiva, orologi di lusso compresi. Pronti per tornare a mettere a segno una delle loro razzie. È questo il sospetto degli agenti della Questura di polizia di Monza, che a seguito di una serie di furti in abitazioni della città e del circondario sono riusciti a mettere le mani su tre albanesi in possesso di un arsenale di arnesi da scasso. Tutto succede venerdì mattina scorso quando gli agenti della Squadra Mobile, nel corso delle attività finalizzate combattere i “reati predatori”, a seguito degli accertamenti su una serie di furti in abitazione commessi in questa provincia, vanno a perquisire un appartamento di Melzo dove risultano domiciliati alcuni albanesi.

Gli agenti, una volta entrati nell’abitazione, identificano tre 28enni, trovati in possesso in un ingente quantitativo di probabile refurtiva, in particolare numerosi orologi, anche di pregio, e vari telefoni cellulari. Gli agenti inoltre trovano i cosiddetti “ferri del mestiere” per forzare porte ed infissi e per scassinare forzieri e casseforti: due flessibili per tagliare il metallo, un divaricatore idraulico per divellere le porte blindate, tre piedi di porco, brugole, guanti e due apparati ricetrasmittenti di bassa frequenza, i cosiddetti talkie-walkie, un trapano elettrico alimentato a batteria. Il terzetto viene a quel punto condotto in Questura a Monza al fine di meglio approfondire anche le loro identità, in quanto al momento del controllo aveva esibito passaporti albanesi con generalità “pulite”, mentre alla successiva comparazione delle impronte digitali effettuata dalla Polizia Scientifica risultavano, con altre generalità, gravati da numerosi precedenti per vari furti in abitazione ed erano già stati espulsi con accompagnamento alla frontiera lo scorso ottobre. Tuttavia avevano fatto rientro in Italia stabilendosi tra le province di Milano e Monza e della Brianza. I tre sono stati tratti in arresto nonché indagati anche per il reato di ricettazione della refurtiva sequestrata per la quale sono in corso accertamenti volti a individuarne la provenienza. Dall’esame dei passaporti è emersa una dinamica già riscontrata altre volte: i tre cittadini albanesi, una volta rimpatriati dall’Italia verso la metà di ottobre, erano riusciti a procurarsi, dopo meno di un mese, dei nuovi passaporti albanesi, ma con generalità diverse da quelle con le quali erano stati rimpatriati e con essi già a novembre erano riusciti a fare rientro in area Schengen passando dall’Ungheria. Il tutto finalizzato a tornare in Italia e ricominciavano a delinquere. All’esito dell’udienza direttissima a Milano, è stato convalidato l’arresto e i tre sono stati accompagnati all’Ufficio Immigrazione di Milano per l’espulsione.