Sciopero contro le privatizzazioni. I cobas: cassette postali malandate

Braccia incrociate giovedì, sindacati sul piede di guerra: "Inefficienze e chiusure peggiorano i servizi". L’accusa: gli sportelli elettronici sono malfunzionanti, ecco perché le raccomandate non vengono consegnate.

Sciopero contro le privatizzazioni. I cobas: cassette postali malandate

Sciopero contro le privatizzazioni. I cobas: cassette postali malandate

Acu, Cobas Poste, Cub Poste e Slg - Cub Poste Monza e Brianza aderiscono allo sciopero nazionale lavoratori di Poste Italiane, programmato per giovedì 21, contro l’ampliamento della privatizzazione dell’azienda postale, già oggi al 35%.

"In Brianza sono attivi 89 uffici postali – spiega Stefano Ancona (Cobas Poste) – ma non tutti sono aperti al pubblico. Per alcuni si tratta di uffici a cui confluiscono i postini o uffici amministrativi, altri sono aperti a giorni alterni e quindi diventa difficile vedere quanti giorni al mese servono effettivamente il pubblico. Dal 2016, causa della privatizzazione, sono stati chiusi diversi uffici del territorio: ad Agrate, Capriano (Briosco), Zoccorino (Besana) e Ruginello di Vimercate, per un totale di 50 in tutta Italia. Mentre dagli anni ‘90 sono 1.900 gli uffici chiusi, in tutta la penisola". Giovanni Cavinato, dell’Associazione consumatori riporta il calo dei servizi segnalati dagli utenti: cassette postali in degrado e abbandono in tutta la Brianza che non invogliano ad affidare la propria corrispondenza: quella in centro a Biassono, vicino alla torre è anche chiusa e fuori servizio, come quella di Monza, in piazza Citterio. Eliminata la cassetta postale di via Lecco, mentre i francobolli si acquistano solo in Posta. Nonostante i ripetuti avvisi di assunzioni da parte di Poste Italiane si tratterebbe di personale precario. Solo negli uffici postali di Monza lavorano 80 dipendenti, di cui 30 postini. Sono in buona parte precari, come fa notare Giovanni Pulvirenti (Slg Cub) quindi "non conoscono il territorio, sbagliando le consegne". Non va meglio per le raccomandate: "Avendo tempi di consegna contingentati, i postini non suonano neppure al citofono, limitandosi a infilare nella casella della posta l’avviso di ritiro in posta centrale. Anche la transizione tecnologica degli uffici postali non aiuta a sveltire le code che in corso Milano arrivano fino a 45 minuti". Dalle verifiche dei sindacati risulta che il meno efficiente è il Postamat di corso Milano a Monza, dove si impiegano 9 minuti fra richiedere e stampare la lista dei movimenti del proprio conto corrente postale, effettuare il prelievo e ritirare il saldo, quando non occorre mettersi in coda. Queste operazioni, in via Ghilini, al Postamat si fanno in 2 minuti, oppure allo sportello, in 8 tra prelievo, saldo e pagamento di bollettino postale.

"Siamo contrari alla privatizzazione di Poste Italiane – dicono i sindacati – che toglie i soldi dei dividendi alle casse pubbliche girandoli ai privati; riduce l’occupazione, sopprime uffici e servizi pubblici e prevede la cessione di rami d’azienda. Al contrario, siamo favorevoli al ripristino di Poste italiane pubbliche al 100%, perché i servizi essenziali e universali sono un diritto di tutti i cittadini. Lavoratori e utenti non vogliono trovarsi a rivedere situazioni già accadute per Ilva e telefonia".

Cristina Bertolini