Monza, rivolta in carcere. Osapp: "Prendere subito provvedimenti"

Nella sezione dinamica, tre detenuti hanno danneggiato diversi oggetti e tentato di dare fuoco ai materassi

Carcere

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Monza, 3 ottobre 2022 -  Non c'è pace al carcere di Monza. Dopo un agosto di fuoco, fra suicidi, incendi appiccati dai detenuti e rivolte, sabato verso le 18, durante il passaggio del vitto in una sezione comune dove vige la vigilanza dinamica, ossia i detenuti sono liberi di muoversi all’interno del piano per ben 12 ore al giorno, il personale ha notato dalle telecamere di videosorveglianza degli strani movimenti. Pochi minuti dopo, infatti, alcuni detenuti hanno avuto un forte scontro verbale verso un detenuto straniero che il personale ha provveduto a  trarre in salvo portandolo fuori dalla sezione. 

Poiché l’atmosfera si era scaldata il personale ha invitato i detenuti a rientrare nelle camere assegnate. I poliziotti hanno tentato di entrare dal cancello principale del reparto ma ben due detenuti hanno ostacolato il loro ingresso posizionandosi dinanzi all'entrata. Hanno bloccato così cancello d’accesso, tanto da rendere difficile l’ingresso in sezione per il personale. Dopo che sono state chiuse le 25 celle della sezione ai due facinorosi compagni di camera si è aggiunto il terzo compagno di camera. I tre, probabilmente sotto effetto di sostanze  alcoliche o di mix di farmaci hanno distrutto le suppellettili della camera e i vari tentativi per portarli alla ragione sia del personale che degli altri detenuti sono andati vani. I tre, dopo essere stati portati nella saletta di sezione, hanno distrutto tutto ciò che vi era all’interno, tra cui la biblioteca e la televisione. Rientrando nella camera di pernottamento hanno poi tentato svariate volte di dare fuoco ai materassi e a tutto ciò che poteva bruciare mettendo a serio rischio la vita del personale e degli altri detenuti. Vani i tentativi di protesta collettiva da parte dei piromani.

Fa sapere il sindacato O.S.A.P.P che "la situazione non è degenerata esclusivamente grazie alla prontezza e freddezza del personale di polizia penitenziaria che ha evitato epiloghi peggiori spegnendo le fiamme con estintori e idranti". Sono poi giunti direttore e comandante di reparto che hanno autorizzato l'uso di attrezzature antisommossa a protezione del personale perché i tre si sarebbero armati di armi rudimentali e pezzi di ceramica per aggredire chiunque si fosse avvicinato. "Infine i tre sono stati allontanati dal reparto e ci auspichiamo come O.S.A.P.P. che vengano trasferiti prima possibile in altri istituti del territorio italiano". Enorme perplessità per il primo sindacato della polizia penitenziaria sulla vigilanza dinamica dove i detenuti sempre più frequentemente assoggettano i detenuti più deboli, oltre a commettere continue violenze e minacce nei confronti dello Stato rappresentato dagli agenti". Ingenti i danni creati dai violenti.

A dare la notizia è il segretario generale dell'O.S.A.P.P. Leo Beneduci che aggiunge: " La casa circondariale di Monza purtroppo si sta distinguendo per questi episodi che nulla hanno a che vedere con il rispetto delle normali regole di convivenza per altro previste in un ordinamento  penitenziario che è legge dello stato. Sconvolge l'inerzia non solo dell'amministrazione centrale ma anche di quella periferica innanzi a determinati gravissimi eventi che espongono a rischi allarmanti  gli agenti di polizia penitenziaria che lavorano nelle sezioni”. Conclude Beneduci con un interrogativo allarmante: "fino a che punto i lavoratori e le lavoratrici della polizia penitenziaria saranno disposti a sostenere queste umiliazioni quotidiane senza che  vengano presi gli opportuni provvedimenti?".