Reparti in appalto, muro contro muro alla Rovagnati

Dopo lo sciopero l’azienda fa saltare l’incontro e i sindacati proclamano lo stato d’agitazione

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L’azienda cancella l’incontro con i sindacati sull’esternalizzazione della sala bianca e i lavoratori proclamano lo stato di agitazione.

Settimana calda negli stabilimenti Rovagnati, la protesta era scattata lunedì scorso a Biassono, Arcore e Villasanta dopo la decisione della proprietà di delegare la gestione di un reparto dove si affettano i salumi in atmosfera protetta (le cosiddette stanze bianchde) a un terzista. Mercoledì le parti avrebbero dovuto sedersi al tavolo, ma la dirigenza ha dato forfait, innescando l’inevitabile reazione.

Fai-Cisl e Flai-Cgil volevano discutere "di quel che sta succedendo, si cede un altro pezzo importante di produzione, temiamo conseguenze sull’occupazione, ma anche di piano industriale, cioè vogliamo capire dove si andrà a parare".

Il confronto però, per ora, non ci sarà.

Secondo i sindacati è proprio il personale l’ingrediente che ha consentito al marchio, nato negli anni Quaranta come piccola realtà locale di vendita di formaggi, di trasformarsi in un gigante fra i più importanti del settore agroalimentare.

Un nome importante e conosciuto anche al di fuori dei confini nazionali, in Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti, con un fatturato di 300 milioni di euro l’anno.

"Una storia lunga 70 anni che oggi sceglie di rivolgersi all’esterno – dicono le segreterie sindacali –. Per questo crediamo sia necessario parlare di prospettive. Dobbiamo avere una nuova data al più presto, o incroceremo ancora le braccia".

Barbara Calderola