BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Bellusco, la storia di Daniele: "Io, ultimo giovane pastore tra palazzoni e tangenziali"

Il quarantenne insieme al gregge attraversa la Brianza. Le sue pecore sono sentinelle del verde in un territorio ormai stravolto

Daniele Savoldelli

Daniele Savoldelli

Bellusco (Monza) -  Da Bellusco a Ornago, il gregge di Daniele Savoldelli attraversa la Brianza. Lui, 40 anni, è l’ultimo pastore della zona, abita a Masate, ma a casa non c’è mai. Con le sue mille pecore risale la pianura verso Schilpario, dove arriverà a giugno. Trecento chilometri ogni inverno dalla Brianza all’hinterland, nei soli corridoi ecologici rimasti fra palazzoni e tangenziali. I suoi animali sono sentinelle del verde. "Il territorio è stravolto – racconta – entriamo nei campi prima della semina o nei boschi abbandonati. Cambiamo strada quando vediamo il cemento. Il nostro percorso è sempre più caotico. In vent’anni ho visto assottigliarsi i confini fra le città fino a scomparire".

Una vita complicata, lontana dagli agi, "ma vicina ai ritmi delle stagioni". Per lui e per gli altri “bergamini“, i Parchi Adda Nord e Pane, la Statale di Milano, il Wwf Le Foppe con un finanziamento di Fondazione Cariplo di un milione e 246mila euro stanno riaprendo le antiche vie della transumanza. Il progetto si chiama “Natura Vagante“ e punta a conservare le condizioni che permettono alle greggi non solo di esistere ancora, ma di avere un futuro. Ci crede Savoldelli che alle sue Bergamasche, una delle varietà "più imponenti da carne che esistano" ha dedicato la vita. "Mio padre ha fatto di tutto per scoraggiarmi, voleva che prendessi un’altra strada, ma penna e scrivania non mi attiravano".

 I tempi sono cambiati, anche i pastori hanno il cellulare e usano i social, dormono in roulotte e ogni sera montano un recinto per evitare predatori e dispersione, "ma la sveglia suona cinque o sei volte a notte, i controlli sono comunque necessari". La tecnologia ha modificato anche l’allevamento itinerante "ma la sostanza è rimasta la stessa. Credo che nessun’altra categoria, come la mia, abbia sotto gli occhi l’impatto infelice dell’uomo sull’ambiente ". Tanto che per recuperare terreno serve un’azione mirata. Le pecore garantiscono biodiversità, brucando eliminano dal terreno le specie invasive e allo stesso tempo concimano aumentando la fertilità. Grazie a loro torneranno farfalle e grilli, scomparsi a causa dell’uso di pesticidi. Un esempio di natura che aiuta la natura che ha già ricevuto la patente Unesco: la transumanza è patrimonio dell’umanità dal 2019.