"Nei nidi e coi disabili ma siamo sottopagati"

Venerdì flash-mob in piazza su iniziativa degli educatori della cooperativa sociale Aeris: "Per la dignità e il salario"

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Lavorano negli asili nido o con i disabili ma sono sottopagati e protestano per invertire la rotta. "Svolgiamo compiti delicati, eppure la nostra professionalità non è riconosciuta".

Scioperano insieme al resto della categoria gli educatori della cooperativa sociale Aeris che hanno organizzato un flash-mob in piazza Papa Giovanni a Vimercate, l’appuntamento è per venerdì alle 11.30.

"Vogliamo portare la nostra situazione all’attenzione di tutti – spiega Beatrice Valla dello Sial-Cobas – Chiediamo dignità e salario". Il settore è in crisi "per paghe da fame, prendiamo meno di chi fa ripetizioni, una realtà che non facilita certo la qualità delle relazioni con il territorio, le continue sostituzioni ci impediscono di conciliare lavoro e famiglia", e i contratti "vengono rinnovati dopo anni che sono scaduti e a costo zero, non riusciamo più a fronteggiare le spese quotidiane fra carovita e inflazione che avanzano".

Fra le richieste c’è quella di internalizzare prestazioni che sono state appaltate.

"Offriamo un servizio pubblico, ma siamo retribuiti con contratti diversi", dicono.

Da qui il turn-over altissimo che "mette a rischio la qualità dell’opera – sottolinea Valla –. Committenza e istituzioni piangono per la carenza di figure come le nostre, ma nessuno va a fondo del problema. La pandemia ha acuito ancora di più le differenze fra noi operatrici di ‘Serie B’ e chi è inquadrato nel pubblico. Una ‘distanza’ che spesso esiste anche tra persone che lavorano gomito a gomito". "Il nostro è un compito complesso, ci occupiamo anche di centri diurni, comunità alloggio, case di riposo, assistenza scolastica e domiciliare, accoglienza. Per la maggior parte siamo donne e anche questo probabilmente incide sulle condizioni di lavoro e sul trattamento economico. Svolgiamo una professione difficile, importante e che garantisce il benessere delle comunità. Ma nessuno sembra rendersene conto. Con questa iniziativa proviamo a uscire dall’invisibilità".

Barbara Calderola