
La probabile causa del rogo al Rio Vallone costato la vita all’allevatore Carlo Biffi
Un probabile corto circuito a uno degli impianti elettrici della stalla avrebbe innescato il rapido incendio del fieno. Dietro il rogo che ha danneggiato l’azienda agricola Rio Vallone di Roncello ed è costato la vita al 59enne allevatore Carlo Biffi, non sono stati rilevati elementi che facciano pensare ad altro che a un fatto accidentale. La conferma arriverà dalla relazione tecnica dei vigili del fuoco al lavoro per ricostruire le cause della tragedia. In campo ci sono gli ispettori di Ats, perché l’episodio è a tutti gli effetti un incidente sul lavoro. Del caso si occupano anche i carabinieri, che hanno già escluso l’intervento di terze persone sulla scena (nella foto). Stando, infatti, al racconto dei testimoni, Biffi, che ha visto il fumo uscire dal capannone dove erano custodite le capre, stava lavorando sull’aia e non ha esitato a intervenire fra le fiamme per tentare di liberare gli animali intrappolati.
Un gesto che ha pagato con la vita. L’uomo è morto per intossicazione all’ospedale di Vimercate poche ore dopo il rogo scoppiato intorno alle 14.30. "Un dramma che ci ha lasciati senza parole – dice il sindaco, Cristian Pulici –, l’intera comunità si stringe attorno alla famiglia. Conoscevo di vista Carlo Biffi, era un uomo molto riservato e noto a tutti per la dedizione alla sua attività". Per la Brianza è già la seconda vittima sul lavoro nel 2025: il 14 gennaio Cheikh Ndiaie, un operaio di 32 anni di origini senegalesi, era precipitato dal tetto di un capannone a Giussano.
Barbara Calderola