
di Matteo Delbue
Sarà il Brianteo, o meglio l’U-Power di Stadium di Monza, il teatro dell’inaugurazione della nuova stagione di Serie B: è stata infatti anticipata a venerdì 25 settembre, alle ore 21, la sfida di cartello della prima giornata tra i biancorossi e la Spal, neoretrocessa dalla Serie A. Nella seconda giornata invece la squadra di Brocchi sarà di scena a Empoli, sabato 3 ottobre alle ore 16.15. Intanto, è in arrivo il decimo colpo di questo roboante mercato estivo del Monza. Oggi dovrebbe essere infatti ufficializzato l’ingaggio di Davide Frattesi, centrocampista classe 1999: a Monzello troverà Colpani e Bettella, suoi compagni di Nazionale Under 21.
Alla corte di Cristian Brocchi arriverà dunque uno dei migliori centrocampisti della passata Serie B: Frattesi è il classico calciatore moderno, abile in interdizione, ma capace anche in impostazione e letale negli inserimenti. Arrivato alla Roma nel 2014 dalla Lazio, con la Primavera dei giallorossi ha conquistato una Coppa Italia e una Supercoppa. Successi che mettono in mostra le potenzialità di Frattesi, acquistato nel luglio del 2017 dal Sassuolo, che nel 2018 lo cede in prestito all’Ascoli (33 presenze messe insieme all’età di 19 anni) e poi la passata stagione all’Empoli (37 presenze e 5 gol, tra cui quello segnato a Pisa al minuto 95). In attesa di Frattesi, ieri hanno fatto il giro dell’universo calcistico le parole di Adriano Galliani in merito al progetto di creazione di una media company da parte della Serie A. "I club di Serie A si apprestano a creare una media company, per gestire con più profitto ed efficienza i diritti tv. E mi sta benissimo. Come vogliono dividere i soldi, invece, non mi va bene. – ha detto Adriano Galliani a ‘La Repubblica’ - Le 20 società di Serie A si preparano a cedere il 10 per cento delle quote della nuova società a fondi di private equity, che in cambio verseranno dei soldi. E vorrebbero spartirseli fra loro. Non ha senso. Non ne hanno diritto. A chi dovrebbero andare? La nuova media company nasce per gestire i diritti televisivi dal 2021 in poi. Quindi è ovvio che i proventi della cessione di quote ai fondi dovrebbero essere distribuiti fra le società che saranno in Serie A nei prossimi anni: attraverso il meccanismo di retrocessione e promozione, non saranno le stesse di oggi. Nell’ultimo decennio in Serie A hanno giocato 35 club diversi. L’ho spiegato al presidente della Lega, Paolo Dal Pino". "Cosa le ha risposto? Nulla di convincente. Anzi. I club iscritti a questa stagione stanno vendendo un bene di cui non hanno piena proprietà. I diritti del 2020-21 sono già stati venduti, principalmente a Sky e Dazn. Che incassino per il futuro è inaccettabile".