Meda dice addio a Ezio Longhi. Uno dei padri fondatori del design

Ieri i funerali del fondatore della Elam. Amico di Olmi, collaborò con Zanuso

Ezio Longhi

Ezio Longhi

È morto a 94 anni Ezio Longhi, pioniere del design d’arredo e fondatore della ditta Elam. Ieri pomeriggio si sono svolti i funerali a Meda, la sua città natale.

Aveva raccontato la sua storia nel libro “Diario di un falegname“. Nato l’11 dicembre 1928 e rimasto presto orfano di padre, continuò ancora ragazzo la piccola attività artigianale di famiglia, fabbricando fusti per salotti in stile “chippendale“ per i tappezzieri della zona. Come molti altri ragazzi e giovani di Meda, perfezionò le sue capacità frequentando la scuola serale di disegno, nei primissimi anni del dopoguerra, conoscendo, tra gli altri, l’architetto Lorenzo Rho, che lo appassionò al corso di disegno moderno.

Nel 1951 il suo primo grande passo con la costruzione della fabbrica in via Molino, dove introdusse presto tecniche allora innovative, come la lucidatura a spruzzo di nitrocellulosa, l’utilizzo della gommapiuma per imbottiture, i pannelli bilaminati, la guaina speciale per fissare cristalli di tavolini o specchiere. Intuì che occorreva allargare l’orizzonte delle conoscenze e delle capacità avviando collaborazioni con esperti designer, come gli architetti Raffaella Crespi, Piero Ranzani, Lorenzo Forges Davanzati. Il salto di qualità e di successo alla metà degli anni ’60, quando conobbe l’architetto Marco Zanuso, con il quale realizzò la prima cucina Elam. Organizzava anche eventi con personaggi famosi dello spettacolo, della cultura, dello sport. Tra questi, di particolare rilievo fu anche la conoscenza di Ermanno Olmi, che visitò la sua fabbrica nel 1957 e che prese ispirazione per il film “Il posto“, girato a Meda e premiato alla mostra cinematografica di Venezia nel 1961. Come racconta nel suo libro “Diario di un falegname“, Ezio Longhi rappresenta un esempio della forza e della tenacia che la Brianza ha espresso al meglio, in quegli anni del boom economico. Nel libro sono riportati anche termini quotidiani oggi sconosciuti ai più: mastella, ottomana, raspa e lima, landò, cimase, bindella, toupie, combinata, menào, stachèt de tapezé, carta caneté. Tutti vocaboli del gergo degli artigiani medesi del mobile entrati nel patrimonio culturale della tradizione.

Sonia Ronconi