Anziani narcotizzati e derubati. La mantide della Brianza cerca lo sconto di pena

Tiziana Morandi giovedì in Tribunale: avrebbe stordito le sue vittime con benzodiazepine. Ha chiesto il rito abbrevviato ma nega le accuse: "Facevo solo massaggi, io denunciata per ripicca"

Tiziana Morandi, 47 anni

Tiziana Morandi, 47 anni

Scocca l’ora di fare i conti con la giustizia per la “mantide della Brianza”, che vuole essere processata col rito abbreviato per ottenere uno ‘sconto’ in caso di condanna. Giovedì dovrà presentarsi all’udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale di Monza Gianluca Tenchio la 47enne di Roncello Tiziana Morandi che, secondo l’accusa, ha narcotizzato con benzodiazepine e rapinato una decina di uomini tra i 27 e gli 84 anni.

Imputazioni contenute nella richiesta di rinvio a giudizio presentata dai pm Carlo Cinque e Giovanni Marco Santini. Per Tiziana Morandi, arrestata a luglio dai carabinieri e più di una volta trasferita dal carcere in ospedale per motivi di salute, complice anche un forte dimagrimento, si tratta solo di "equivoci" che, una volta chiariti, le varranno l’assoluzione. "Forse loro volevano qualcosa di diverso e per ripicca mi hanno denunciata. Ma io facevo solo massaggi. Non ho derubato nessuno".

La donna, che ha cambiato diversi difensori e ora ha nominato ancora l’avvocata Alessia Pontenani di Milano, ha presentato una memoria ai pm. Dicono diversamente invece le indagini dei militari della Stazione di Bellusco partite quando, nell’agosto del 2021, un 83enne di Roncello è stato trovato dal figlio in casa in stato di incoscienza. Trasportato alll’ospedale di Vimercate, fortunatamente riuscendo a cavarsela, i medici dall’esame tossicologico avevano scoperto che l’anziano risultava avere assunto della benzodiazepina, un calmante molto potente.

L’83enne aveva raccontato ai carabinieri di essersi addormentato dopo avere bevuto una camomilla in compagnia di una donna che si era presentata alla sua porta per una raccolta di soldi per beneficenza. Quando si era risvegliato in ospedale aveva scoperto che dal suo collo era sparita la collana con alcune medagliette e la fede dal dito. Secondo l’accusa, si tratta della stessa tecnica usata nei confronti di un 84enne di Roncello e di un 67enne della provincia di Como. E pure nei confronti di un 71enne dell’Irpinia che, dopo avere chattato con la 47enne su Facebook, le aveva confidato la sua intenzione di vendere la sua collezioni di monete e pennini d’oro del valore di circa 80mila euro.

Secondo l’accusa, la “mantide” avrebbe fatto credere all’uomo di conoscere persone del settore per piazzare la merce, invitandolo a incontrarsi. Il 71enne, nel giugno scorso, avrebbe abboccato. Arrivati in un centro commerciale, l’anziano sarebbe stato intontito dalla solita bevanda e la 47enne, approfittando del suo stato confusionale, sarebbe riuscita a utilizzare la sua carta di credito per acquistare 4mila euro di monili in oro in una gioielleria, nonché capi di abbigliamento per circa 100 euro. Successivamente, facendogli credere di avere reperito un compratore per le monete, lo avrebbe convinto a prendere un treno per Torino, ma giunti in stazione, la donna si sarebbe allontanata con la scusa che il compratore aveva avuto un cont rattempo. Il 71enne nel frattempo aveva avuto un malore ed era stato ricoverato in ospedale, dove aveva scoperto che la sua preziosa collezione di monete e pennini era sparita.