Fabio Lombardi
Cronaca

Mal di schiena da divano e terapie post lockdown

Il Centro è tornato pienamente operativo Aumentati i problemi legati a sedentarietà e postura

MONZA

Rintanati in casa per il lockdown. Spaparanzati per ore e ore sul divano davanti alla Tv. E ora costretti a ricorrere alle cure del fisioterapista. C’è anche questo fra gli effetti collaterali delle settimane di quarantena forzata degli italiani. "Da quando il 18 maggio abbiamo ripreso l’attività in modo sostanzialmente regolare abbiamo visto arrivare qui da noi decine di persone con problematiche legate al lockdown", spiega il professor Felice Di Domenica, responsabile dell’Unità operativa di riabilitazione ortopedica del Synlab-Cam di Monza.

"Perdita del tono muscolare, sovrappeso, dolori muscolo-scheletrici dovuti alla postura, lombalgia... Ma non solo. Anche conseguenze fisiche derivanti da atteggiamenti psicologici come l’ansia che porta a contrarsi. Così ad esempio abbiamo visto incrementare casi di cervicale da postura, soprattutto nelle donne", aggiunge il professor Di Domenica.

Ma la riabilitazione ortopedica del Synlab-Cam non ha mai chiuso completamente. "Nei giorni del lockdown abbiamo rispettato le norme regionali continuando a garantire le urgenze come ad esempio la riabilitazione dalla fratture o quella legata alle paresi. Un afflusso stimabile intorno al 15 per cento rispetto a quello solito", spiega Andrea Molteni, coordinatore dei fisioterapisti.

Un’attività che ora è ripresa, sempre nel rispetto delle norme (misurazione della temperatura all’ingresso, mascherine, camici monouso per il personale, distanziamenti, sanificazione delle mani appuntamenti scaglionati per evitare assembramenti nelle sale d’attesa) e che coinvolge 13 persone fra fra fisioterapisti, massofisioterapisti, osteopati e personal trainer. "Siamo dotati di attrezzature all’avanguardia e una piscina riabilitativa... ma soprattutto puntiamo sulla qualità dei nostri professionisti la cui competenza e manualità non possono essere sostituite da alcun macchinario", spiega Molteni.

Un’attività (quest’anno il Cam celebra i 50 anni di vita e avrebbe voluto farlo con manifestazioni che alla luce della pandemia sono state però bloccate) che si è, con il coronavirus, più tecnologizzata (con ad esempio le consulenze a distanza via computer) per non lasciare i pazienti senza assistenza.