"L’ospedale di Lacor, isola nella povertà"

La storia di Dominique Corti, a capo della Fondazione voluta dai suoi genitori in Uganda, diventa un diario

"L’ospedale di Lacor, isola nella povertà"

La storia di Dominique Corti, a capo della Fondazione voluta dai suoi genitori in Uganda, diventa un diario

Dalla Brianza per continuare il sogno di cura e solidarietà di mamma e papà. La storia di Dominique Corti diventa un diario. Dominique, medico, è figlia di Piero Corti, originario di Besana Brianza, che insieme alla moglie Lucille Teasdale, nel 1993 ha dato vita alla Fondazione Corti, per garantire un futuro al Lacor Hospital, l’ospedale a cui hanno dedicato la vita, sostenendolo con fondi e competenze, anche dopo di loro. Nel 2003, alla morte di Piero, la figlia Dominique Atim ha assunto la presidenza della Fondazione Corti. Il Lacor Hospital è il maggior ospedale no profit dell’Uganda. Durante la sua ultima missione al Lacor Hospital nelle scorse settimane, Dominique Corti ha appuntato le sue giornate di lavoro in un diario. Racconta l’assemblea annuale che raccoglie personale, pazienti, la comunità locale e le organizzazioni governative con cui collabora.

Sì, perché tutti in Uganda sentono il Lacor come il loro ospedale, realtà preziosa e prestigiosa da coltivare e proteggere. Campeggia nella sala riunioni un affresco di Lucille Teasdale che pare vegliare su tutti. Il direttore Cyprian Opira presenta il tema: "Fornire cure di qualità mentre si combatte l’aumento delle malattie, in un periodo di difficoltà economica".

"Incontriamo Claudia Adong, dirigente infermieristica dell’ospedale di Mulago – scrive Dominique nel diario – per un progetto sull’epatite B, di cui soffre il 4% della popolazione ugandese, ma fino al 2013 era il 17%. La cura è molto costosa e gli ospedali privati no profit chiedono di poter ricevere il farmaco gratuitamente come per gli antivirali per Hiv". Claudia racconta di chiamarsi così in onore di un medico canadese che aveva lavorato a Lacor. Professionalità, passione e solidarietà si mescolano alle storie di vita. Piero e Lucille che mettono su famiglia in Uganda e poi il dottor Claude Desjardins, pediatra canadese che vi si trasferisce con la moglie nutrizionista e insieme sviluppano i programmi di educazione e prevenzione sanitaria.

"La storia del Lacor – commenta Dominique – è scritta anche da queste persone fedeli, dedicate e silenziose". Isola di salute e benessere in mezzo alla povertà estrema, l’ospedale di Piero e Lucille Corti comprende una sede centrale e 3 centri sanitari periferici con reparti e ambulatori, campus universitario, dipartimento tecnico (con impianto depurazione acque e smaltimento rifiuiti) e residenze per il personale. Si occupa di medicina di base, specialistica, formazione di base e universitaria. Ogni anno cura quasi 190 mila pazienti, ricoverandone oltre 30 mila in 554 letti. Conta 671 dipendenti, è frequentata da 547 studenti delle scuole professionali e da 226 studenti della facoltà di Medicina.

C.B.