Lambro nero, da disastro doloso a colposo

Condannati anche il titolare e l'azienda a risarcire i danni, 1 anno e 8 mesi a Giuseppe Tagliabue

Lo sversamento della Lombarda Petroli nel Lambro

Lo sversamento della Lombarda Petroli nel Lambro

Villasanta (Monza Brianza), 4 aprile 2016 - In appello si trasforma da disastro doloso in disastro colposo lo scempio ambientale alla Lombarda Petroli e vengono condannati anche il titolare della società e l'azienda come responsabile civile per il risarcimento dei danni.

Questa la sentenza decisa dalla Corte di Appello di Milano per lo sversamento dalla ex raffineria di Villasanta nella notte del 22 febbraio 2010 di almeno 2.400 tonnellate di gasolio e oli combustibili che dal fiume Lambro finirono fino al Po.

I giudici hanno condannato a 1 anno e 8 mesi per disastro colposo (più altri 9 mesi per reati fiscali) Giuseppe Tagliabue, uno dei due cugini responsabili del sito di stoccaggio di idrocarburi e a 1 anno e 6 mesi con la pena sospesa Giorgio Crespi, il custode della Lombarda Petroli che in primo grado era stato l'unico condannato dal Tribunale di Monza a 5 anni di reclusione per disastro doloso.

Assolti ancora Rinaldo Tagliabue e il direttore dell'impianto Vincenzo Castagnoli.

Al processo si sono costituite nuovamente parti civili, delle 18 che si erano presentate al processo di primo grado, soltanto il Ministero per l'Ambiente, l'Avvocatura dello Stato e il Comune di Villasanta, a cui i giudici ora hanno riconosciuto il diritto di ottenere un risarcimento dei danni dalla Lombarda Petroli in qualità di responsabile civile.

La Procura di Monza aveva chiesto al processo di primo grado 4 condanne da 5 anni a 2 anni e mezzo di reclusione per disastro doloso, ma i giudici del Tribunale di Monza avevano condannato a 5 anni di reclusione il custode Giorgio Crespi, ma assolto «per non avere commesso il fatto> i cugini Giuseppe e Rinaldo Tagliabue e anche il direttore Vincenzo Castagnoli.