Il complesso monumentale del Parco di Monza non è solo un’area verde di oltre 700 ettari, ma anche un territorio che custodisce beni di enorme valore architettonico, talvolta poco conosciuti. Oltre alla maestosa Villa Reale, al Mirabello e al Mirabellino, nel parco cintato più grande d’Europa sono “nascoste“ 15 cascine storiche, 3 mulini e diverse altre costruzioni più recenti, tra autodromo, la club house del Golf, l’ex Centro Rai e i padiglioni dell’antico ippodromo.
Tra le cascine, 12 su 15 - pur bisognose di alcuni interventi di ristrutturazione -, sono oggi “abitate“. A ridosso dei Giardini Reali sorge Cascina Bastia, frutto della ristrutturazione tra il 1805 e il 1825 di un più antico edificio per mano dell’architetto Luigi Canonica. Destinata in origine a scuderia, oggi è sede dell’Ufficio informazioni del Parco, delle Guardie ecologiche e del noleggio di biciclette, dopo essere stata in passato magazzino di bulbi e sementi, deposito di formaggi e legnaia, oltre che dormitorio per gli allievi giardinieri della scuola dei Giardini Reali.
Sempre in area monzese, entrando da Porta Monza, nel raggio di un chilometro si possono ammirare il Padiglione Cavriga, Cascina Frutteto, Cascina San Fedele e, proseguendo su viale Cavriga, Cascina Cattabrega e Cascina Cernuschi. Il Padiglione Cavriga, oggi adibito a bar, era probabilmente la dépendance di qualche villa signorile. Fu costruito nel 1840 in stile neoclassico su progetto dell’architetto Giacomo Tazzini, che in quegli anni curò interventi di ristrutturazione, integrazioni e aggiunte architettoniche agli edifici progettati dal Canonica.
La Cascina Frutteto è attualmente sede della Scuola di Agraria. Caratterizzata da una struttura tipicamente lombarda con torretta belvedere progettata dal Canonica, è in ottimo stato di conservazione e non ha subìto nel tempo grandi modifiche dal punto di vista architettonico. Anche la vicina Cascina San Fedele si trova in buone condizioni e attualmente è destinata ad attività sportive e didattiche e a sede di colonia estiva.
Tipicamente ottocentesca la Cascina Cattabrega, strutturata su due piani, con stalla e vano per gli attrezzi a pianterreno e abitazioni al primo piano. Negli anni Venti del ‘900 divenne struttura di servizio per l’ippodromo e oggi ospita un allevamento di cavalli. A due passi, la Cascina Cernuschi ospita il nucleo dei Carabinieri a cavallo: trasformata nel 1847 da Tazzini, in origine era sede dell’allevamento di cavalli del Mirabello, prima che, durante i numerosi rimaneggiamenti, le finiture delle facciate fossero decorate secondo la moda novecentesca per farne un luogo esteticamente apprezzabile per l’insediamento umano. Entrando dalla Porta di Vedano si può ammirare la Cascina Fontana: l’edificio, la cui pianta originaria risale al 1722, fu riedificato in forme neogotiche nel 1825 su disegno del Canonica. Restaurata, dal 2007 ospita gli uffici del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Percorrendo il viale di Vedano si incrociano prima la Cascina Casalta, poi la Fagianaia Reale.
La prima, progettata dal Canonica a inizio ‘800 per essere completata dal Tazzini, si sviluppa attorno a una corte rustica su cui si affacciano stalle e fienili; la seconda è oggi sede del ristorante Saint Georges Premier, quando originariamente (su progetto del 1838 del Tazzini), fu destinata all’allevamento di fagiani per gli svaghi venatori della Corte.
Grandi tesori sono poi custoditi sul lato biassonese del Parco. Entrando da Porta Biassono sorgono a pochi passi l’una dall’altra Cascina Costa Bassa e Cascina Costa Alta. La prima, bellissima per la sua veste classicheggiante, è oggi sede di un Centro diurno per anziani, mentre Costa Alta, progettata dal Tazzini nel 1824, è oggi diventata ostello della gioventù, dopo essere stata, in passato, una pregevole scuderia. Sempre sul versante biassonese, ma internamente all’area dell’Autodromo, sorge il Serraglio dei Cervi, costituito dall’antica porta scenografica, progettata dall’architetto Canonica in stile neogotico, e da un piccolo edificio a ridosso per la sosta dei cacciatori.