
Una delle abitazioni delle case comunali di via Cottolengo a Velate: i problemi di infiltrazioni sono evidenti e gli inquilini sono esasperati
"La caldaia nelle case comunali di via Cottolengo perde: per terra ci sono due dita d’acqua". "Condensa normale in queste situazioni", botta e risposta fra il consigliere d’opposizione Daniele Ripamonti (Insieme) e l’assessore Pietro Isotti sul caso del giorno a Velate. I due hanno fatto un sopralluogo nel complesso, dopo un’interrogazione in aula della minoranza. Il centrodestra chiede "un intervento urgente: è evidente che si debba mettere mano allo stabile. Ci sono muffa e infiltrazioni, le famiglie sono costrette a coprire i pavimenti che ‘piangono’.
I tubi sono ostruiti dal calcare, bisogna rifare tutto". Immediata la replica. "Le case comunali a Usmate e Velate sono in pieno centro in complessi storici e per loro stessa natura problematici - spiega Isotti -. Ho corretto in aula i punti dell’interrogazione che diceva inesattezze sul problema della caldaia e ora ricordo che l’ultimo cantiere per sistemare la muffa negli alloggi di proprietà pubblica è stato fatto in estate. Non credo si possa parlare di incuria. Nessuno è in pericolo, la sicurezza degli abitanti è una priorità". Ma Ripamonti chiede alla Giunta "di trovare 200mila euro per metterci almeno una pezza e poi procedere a una programmazione seria di aggiornamento di tutte le strutture". Una trentina gli alloggi comunali nel borgo, sparsi su quattro edifici. "Non si dica che mancano i soldi - ancora il consigliere - nel tempo l’amministrazione Mandelli ha speso centinaia di migliaia di euro in progetti discutibili, una piccola parte dei quali avrebbe risolto i problemi di chi da oltre 30 anni vive in alloggi al limite dell’abitabilità". Di tutt’altro segno l’idea dell’assessore: "Sono stati rifatti gli intonaci e ogni volta che c’è una segnalazione, viene subito recepita. Il giorno in cui si è rotta la caldaia, il tecnico è intervenuto in poche ore. I tempi si sono allungati perché è stato necessario ricorrere a uno specialista esterno, e le loro agende, purtroppo, non dipendono da noi. È arrivato una decina di giorni dopo. Ma non faceva ancora freddo". "Ora la caldaia, va, ma in alcuni bagni l’acqua calda non arriva - conclude Ripamonti - il calcare fa da tappo. È tutto da sistemare. All’interno degli appartamenti la situazione è vergognosa: tettoie marcite, pluviali con lo scotch, piastrelle sollevate. Questa è la condizione che abbiamo trovato nei locali che nelle oltre due ore di sopralluogo ha potuto vedere anche l’assessore Isotti, dopo aver bollato come falsa la mia interrogazione".