Lavori in via Monte Oliveto, si riaccende la polemica sui profughi

MONZA "Stiamo ricevendo dai cittadini segnalazioni di lavori in corso per la caldaia dello stabile di via Monte Oliveto, con...

"Stiamo ricevendo dai cittadini segnalazioni di lavori in corso per la caldaia dello stabile di via Monte Oliveto, con un viavai continuo di operai: signor sindaco, si sta preparando la struttura ad essere adibita a centro di accoglienza per migranti, nonostante la contrarietà espressa da tutto il Consiglio un mese fa? Le chiediamo di aggiornare noi e i cittadini su quanto sta avvenendo".

Con questa interrogazione del consigliere di Forza Italia Massimiliano Longo si è riaperto il dibattito sull’apertura di un centro di accoglienza per migranti nella stabile di via Monte Oliveto. Attualmente non ci sono novità certe, in quanto comunicazioni ufficiali possono pervenire solo dalla Prefettura. Il sindaco Paolo Pilotto ha però risposto che la prefetta ha espresso sensibilità sulle preoccupazioni della città, e la proposta avanzata di lavorare a un’accoglienza diffusa su tutti i 55 comuni della provincia di Monza e Brianza (considerando che alcuni di questi non accolgono nemmeno un migrante) è stata presa in considerazione. Ciò lascerebbe intendere che per quel che concerne la struttura di via Monte Oliveto l’accoglienza in ogni caso sarebbe limitata a persone che iniziano percorsi di formazione lavorativa e di tirocinio, e quindi non massiva e di persone stanziali che resterebbero lì tutto il giorno. A far salire la tensione sul caso, lo scontro con l’ex sindaco Dario Allevi. L’ex primo cittadino in precedenza aveva accusato Pilotto "di aver mancato di rispetto all’aula in occasione del voto sulla mozione per dire no al centro di via Monte Oliveto con la sua assenza - durante la quale però stava incontrando il Prefetto - e di non battere i pugni sul tavolo sulla faccenda, dimostrandosi in questo debole". Il sindaco ha risposto respingendo con forza le accuse di mancanza di rispetto e assenteismo, ribadendo una sola assenza e mezzo dal Consiglio in un anno e mezzo di sedute, e rimproverando in tono seccato di essere "sfottuto" e "deriso" nel corso del suo intervento di risposta, eccependo sullo "stile" del suo predecessore, in un silenzio dell’aula che ha lasciato che lo scontro rimanesse ad un filo diretto tra i due leader.

A.S.