Lacrime e rimpianti L’appello del sindaco: "Vigilate sui vostri figli"

Circa 700 persone ieri hanno invaso via Friuli in onore di Christian. Un imprenditore denuncia: "Da 7 anni questo è un autodromo abusivo".

Lacrime e rimpianti  L’appello del sindaco:  "Vigilate sui vostri figli"

Lacrime e rimpianti L’appello del sindaco: "Vigilate sui vostri figli"

di Alessandro Crisafulli

Tanti amici, tanti conoscenti ma anche coetanei che non lo conoscevano personalmente ma ne condividono la passione per la velocità. Tutti a stringersi attorno alla famiglia, a una settimana esatta dal terribile incidente che è costato la vita a Christian Donzello.

Tutti a ricordare il suo sorriso, la sua dolcezza e il suo amore per le moto. Erano circa 700 le persone che ieri pomeriggio hanno invaso via Friuli, nella zona industriale di Biassono, in onore del sedicenne monzese. Niente forze dell’ordine, "ho detto io ai vigili di non venire – ha spiegato il sindaco Luciano Casiraghi – per non rischiare di essere insultati". Lo stesso primo cittadino ha espresso solidarietà e vicinanza alla famiglia, ma ha anche chiesto alle altre famiglie di "vigilare su dove vanno i vostri figli, se sono posti sicuri" e ha fatto un appello alla prudenza rivolto ai ragazzi stessi. Forte, chiara, la denuncia di un imprenditore: "Le finestre della mia azienda si affacciano su questa strada: da sei, sette anni questo è un autodromo abusivo, per moto e anche per macchine. Quando si farà qualcosa? Vengano messi almeno dei dossi". Una soluzione che il primo cittadino ha subito scartato. Non è mancato chi ha difeso a spada tratta la "categoria" dei biker, come se si potessero fare delle divisioni sul tema della sicurezza stradale, urlando che "sono le macchine il vero problema e coloro che guidano con il telefonino in mano".

Alle 16.30, l’orario dell’incidente, il lancio dei palloncini, i pensieri degli amici, le lacrime. Poi, tutti via, alla spicciolata, in uno sciame rombante di moto e motorini. Con una domanda che resta nell’aria, confondendosi con l’odore acre dei gas di scarico: e da domani? Dal prossimo weekend? Dove si ritroveranno queste centinaia di ragazzi con i loro bolidi? Chi li controllerà? Come si potranno evitare altre tragedie?