La gara per gestire il nido va deserta, una proroga per non chiudere

Nessuno si è presentato nonostante 30 bimbi iscritti. La coop uscente garantirà. il servizio per un altro anno

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La gara d’appalto per la gestione dell’asilo nido Mamma Anita è andata deserta.

"Sono molto dispiaciuto perché come requisiti ci siamo limitati solo a proporre tariffe con adeguamento Istat – spiega Matteo Rigamonti, sindaco di Renate – e nient’altro di trascendentale, oltretutto l’asilo é già frequentato da oltre 30 bambini anche grazie ad opere di adeguamento fatte in questi anni che la collettività ha sostenuto e quindi lo considero un servizio più che assodato e un progetto economicamente fattibile per le cooperative, dato che potrebbe comportare un fatturato fino ad oltre 180mila euro l’anno per il gestore". Per evitare disagi alle famiglie, è stata prorogata di un anno la concessione all’attuale cooperativa, con l’idea di lavorare su un nuovo bando.

Il nido è opera di un benefattore, Mario Colombo, morto lo scorso anno. Colombo era un imprenditore e benefattore della comunità, nel dicembre 2018 era stato insignito della croce d’oro, segno della stima e della riconoscenza nutrite dai renatesi nei suoi confronti per i suoi meriti imprenditoriali e per i contributi a favore della comunità civile. Tra i più significativi il rifacimento del cimitero comunale e, soprattutto, la costruzione dell’asilo nido di Renate, intitolato proprio a Mamma Anita. L’asilo per bambini dai 3 mesi ai 3 anni, aperto dalle 7.30 alle 18, offre la possibilità di nido breve (3 giorni alla settimana).

Il nido Mamma Anita pone al centro del lavoro educativo e della programmazione il bambino , attraverso la relazione educativa accompagna i piccoli e le loro famiglie nel percorso di crescita, offrendo stimoli ed esperienze appositamente pensati per loro e che coinvolgono tutte le sfere dello sviluppo.

Attualmente è ancora aperto, è frequentato dai bambini e vi sono organizzate tante iniziative estive.

Ecco perché il primo cittadino di Renate e sua giunta tengono moltissimo a lasciare questo servizio alla cittadinanza.

Sonia Ronconi