Villasanta, killer confessa sulla scheda elettorale: caccia alle prove nell’ecomostro

Gli inquirenti credono alla pista. In campo il Labanof di Milano con l’archeologo forense

Il sopralluogo nel cantiere dell'ecomostro

Il sopralluogo nel cantiere dell'ecomostro

Sulle tracce della vittima di omicidio confessato su una scheda elettorale. Ieri mattina gli agenti della Squadra Mobile di Monza, insieme all’esperta di botanica e all’archeologo forense del Dipartimento Labanof di Milano Dominic Salsarola, hanno effettuato un sopralluogo di ricognizione nel cantiere abbandonato del cosiddetto ecomostro di Villasanta, una vasta area in Brianza dove è rimasto solo lo scheletro di un albergo mai terminato, nelle indagini sul lugubre messaggio lasciato il 25 settembre scorso da uno sconosciuto su una scheda elettorale alle ultime elezioni politiche. "Per le forze dell’ordine. Ho ucciso un uomo. È sepolto in un cantiere in area Nord. Date lui sepoltura cristiana, vi prego".

Il braccio destro di Cristina Cattaneo, la scienziata delle ossa responsabile del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense, è stato nominato consulente dalla Procura di Monza per monitorare, anche salendo in cima alla costruzione, lo stato dei luoghi e individuare eventuali anomalie che possano risolvere questo macabro thriller. Il sopralluogo, eseguito anche con l’ausilio di una esperta di botanica, è servito come ricognizione per capire quali metodologie utilizzare per verificare se nel cantiere ci siano eventuali tracce, anche nella crescita della folta vegetazione circostante, che possano fare intuire lo scavo di una fossa per nascondere un cadavere. Il pm della Procura di Monza Carlo Cinque ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tra le centinaia di persone che avevano votato nel seggio dell’orrore in una delle scuole pubbliche, a decine sono già state interrogate.

In più esiste anche un’impronta digitale che è al vaglio della polizia scientifica, ma che potrebbe trovare un immediato riscontro soltanto in caso di persone già ‘schedate’. Passate al setaccio, ma invano, anche le denunce di scomparsa. Però il lavoro degli uomini della Squadra Mobile coordinati dal Questore Marco Odorisio in questi mesi non si è mai fermato. E potrebbe essere ad un punto di svolta con l’individuazione di una decina di possibili sospetti su chi possa avere lasciato quelle parole, scritte in stampatello con la matita copiativa fornita per esprimere il proprio voto sulla scheda rosa, che fanno sobbalzare e che, da quando la notizia delle indagini in corso per risalire al presunto responsabile di questo macabro giallo in stile Agatha Christie è diventata di dominio pubblico, non fanno parlare d’altro in questo paese di quattordicimila anime dove chiunque, come nel gioco del Cluedo, potrebbe rivelarsi l’assassino.