Incendio all'ex Snia, scoperti diversi inneschi. Il fumo non è tossico

Aria sotto controllo, Arpa e Comune escludono la presenza di rifiuti tossici Verifiche anche sulle acque di spegnimento poiché l’area si trova in un bosco

Vigili del fuoco al lavoro

Vigili del fuoco al lavoro

Varedo (Milano) - Nessun dubbio sull’origine dolosa. Mentre da sabato continuano senza sosta le operazioni di spegnimento del maxi rogo di immondizia illegale stipata nell’ex Snia, i Vigili del fuoco hanno trovato più di un punto di innesco, facendo così venir meno tutte le prime ipotesi di autocombustione del materiale. Intanto ieri mattina sono arrivati alla cittadinanza i primi bollettini sulla qualità dell’aria. Il primo alle 11.30, quando i Vigili del fuoco hanno riferito ad Arpa dell’inizio delle operazioni di smassamento dei rifiuti, ossia la procedura che consiste nel disfare la massa. A causa del fumo copioso prodotto, numerosi abitanti delle zone limitrofe hanno lamentato fastidi e disagi.

Pertanto i tecnici della squadra emergenze Arpa sono intervenuti per effettuare verifiche con strumentazione da campo nelle aree più esposte e per verificare il percorso delle acque di spegnimento. Alle 12 però le rassicurazioni dell’amministrazione comunale: sul posto il sindaco Filippo Vergani e il vicesindaco Fabrizio Figini con Arpa Lombardia: "La situazione dell’incendio è sotto controllo e monitorata costantemente dai Vigili del fuoco. Nelle operazioni di spegnimento, lo spostamento del materiale dall’interno all’esterno del capannone, in concomitanza con la depressione atmosferica causata dalla pioggia, ha causato l’abbassamento del plume. Arpa riconferma che non sono stati incendiati rifiuti catalogati come tossici. Le rilevazioni proseguono e i dati restano compatibili con un incendio di tale portata senza valori critici. Vale sempre il buon senso di tenere chiuse le finestre nei quartieri dove si percepisce maggior concentrazione di odore di bruciato. Nessun motivo di allarmismi o evacuazioni in quanto non si rendono necessarie".

Il rogo ha coinvolto un capannone di 20mila metri quadrati contenente rifiuti e le fiamme hanno interessato un’area di 6mila metri quadrati dello stesso capannone, per un quantitativo stimato di circa 2mila tonnellate di rifiuti. Proprio sui rifiuti, sotto sequestro, avrebbero dovuto iniziare nei prossimi giorni i primi interventi di asportazione, ultima frazione non recuperabile degli urbani indifferenziati stoccati già in balle e pronti per l’incenerimento. Le verifiche effettuate con strumentazione a risposta immediata non hanno mai rivelato la presenza di criticità acute per le persone. Sul posto è intervenuto anche il gruppo specialistico dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, per il posizionamento di un campionatore ad alto volume per la misura dei microinquinanti, viste le previsioni sulla durata dell’incendio, che i Vigili del fuoco stimano di più giorni. Nel frattempo, sono in corso anche attente verifiche sul convogliamento delle acque di spegnimento poiché l’area si trova all’interno di un bosco.