In centro chiudono bar e negozi, è allarme

A Desio botta e risposta tra minoranza e sindaco: polemica sulle iniziative da mettere in campo per evitare la desertificazione

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di Alessandro Crisafulli

Tre attività, per un totale di otto vetrine, tutte a una manciata di passi dalla piazza principale della città. Una storica (bar-pasticceria). Una con qualche anno di vita (bar-ristorante). Un’altra con soli pochi mesi (integratori e vari prodotti). Tutte chiuse, negli ultimi giorni. Ha subito una brusca accelerata il processo di desertificazione commerciale del centro storico di Desio, che va avanti ormai da anni, come e forse più che in tutte le altre città e paesi della zona. Una accelerata eclatante, che ha destato preoccupazione e sorpresa da parte dei cittadini, ma anche polemiche a livello politico.

"E pensare che Desio doveva rinascere, nei loro piani e nella loro testa; invece sta lentamente appassendo e l’Amministrazione non sta facendo niente. Siamo molto preoccupati. Servono subito azioni e interventi per arginare questo periodo decisamente negativo", l’attacco di Angelo Paola, Segretario del PD di Desio. "Ci chiediamo – aggiunge – sono in atto valutazioni per il rilancio del commercio locale in modo tale che possa far fronte a questa crisi? La giunta di Gargiulo ha aggiunto proposte proprie oltre alle misure che avevamo già avviato con l’amministrazione Corti? La creazione dell’App Shopping Desio, così come il progetto di sviluppo del Distretto Unico del Commercio, è frutto del lavoro dell’amministrazione precedente di centrosinistra. E poi?".

"Sostenere il commercio locale vuol dire mettere in campo azioni concrete e non solo semplici post sulla pagina della propaganda del Sindaco: ad esempio, durante il periodo di Natale non è stato organizzato alcun evento in grado di far arrivare persone anche fuori dal Comune e che avrebbero potuto fare acquisti; la stessa cosa si può dire per i saldi: occasioni perse, nessuna idea, nessun evento", rincara la dose Jenny Arienti, ex assessore al Commercio, che poi dà la sua ricetta: "Occorre da subito agevolare le nuove aperture, intervenire sui proprietari dei muri per calmierare gli affitti e, infine, impedire la trasformazione di un negozio che chiude in agenzia immobiliare o finanziaria, nel rispetto della norma vigente e del Pgt". In realtà, le chiusure non si sono mai arrestate.

"Apprezziamo il coraggio dell’opposizione nel continuare a screditare senza alcuna vergogna – la replica del sindaco Simone Gargiulo –. Ci vuole davvero tanto coraggio ad attaccare la mia squadra, in carica da 3 mesi, per i negozi che chiudono a Desio. Ci siamo insediati a novembre e siamo riusciti ad organizzare il Natale in città, sfruttando Piazza Don Giussani, abbandonata da anni a se stessa. Di idee e proposte per coinvolgere i commercianti ne abbiamo parecchie, lo stesso vale per gli eventi. Rendere viva una città non vuol dire riempirla di addobbi luminosi decontestualizzati, ma significa ascoltare le esigenze dei cittadini, dei commercianti e del tessuto produttivo. Non è un lavoro che si può vedere nell’immediato, ma si tratta di una progettualità di medio lungo termine con l’obiettivo di migliorare la nostra città. A questo proposito non mi aspetto che l’opposizione possa avanzare proposte, non sono riusciti in 10 anni a cambiare Desio dubito possano farlo adesso!".