Il Rinascimento torna con il Salaino

Per quattro giorni di iniziative dedicate a Leonardo da Vinci e a Gian Giacomo Caprotti, allievo prediletto

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di Barbara Calderola

Il borgo che ha dato i natali al Salaino, allievo prediletto di Leonardo, torna per quattro giorni al Rinascimento nel nome di Gian Giacomo Caprotti. In piazza San Michele, a Oreno, fino a domenica svetteranno le ricostruzioni a grandezza naturale delle macchine inventate del genio toscano. Non solo. In agenda ci sono anche le celebrazioni del Beato Amadeo, riformatore francescano, altra gloria locale legata al convento. L’inaugurazione della mostra, pezzo forte di Aspettando la Sagra, è fissata per stasera alle 22. Alla scoperta di una Oreno poco conosciuta con il Fai del Vimercatese che ne svelerà tutti i segreti durante le viste guidate in programma dal 16 al 18 settembre.

Il Salaì entrò nella bottega del Maestro, a Milano, nel 1490, ma il soprannome con cui è passato alla storia gli fu affibbiato solo quattro anni dopo e allude all’infedeltà, caratteristica della sua personalità. Nonostante il temperamento truffaldino, Gian Giacomo divenne l’ombra del suo mentore e lo accompagnò in quasi tutti i viaggi: da Milano a Venezia, da Firenze a Roma. A lui andò metà della vigna milanese del grande pittore, ma le questioni ereditarie fra i due sono ancora oggi intricate. Caprotti se ne andò per una fucilata accidentale nel 1524, cinque anni dopo che Leonardo era scomparso, nel suo patrimonio figurano tele che hanno lo stesso nome di quelle del genio, Leda, San Girolamo, Sant’Anna, San Giovanni Battista: un enigma affascinante e ancora irrisolto. C’è anche chi è convinto che il volto di Monna Lisa, la Gioconda, sia proprio quello del Salaino.