Il déjà vu di Mezzago. Rivabeni contro Monti

A cinque anni di distanza si ripresenta la stessa sfida, ma a ruoli invertiti. Il primo cittadino uscente cerca il bis, i democratici provano a riprendersi la città.

Il déjà vu di Mezzago. Rivabeni contro Monti

Il déjà vu di Mezzago. Rivabeni contro Monti

Cinque anni dopo, stessa sfida a parti invertite: oggi nell’ex roccaforte rossa è Massimiliano Rivabeni, sindaco uscente, 49 anni, manager, alla testa di “Cambia Mezzago“, centrodestra, a chiedere il bis agli elettori; contro ha Giorgio Monti, di “Mezzago democratica“, 37 anni, al lavoro nella direzione bilancio del Comune di Bergamo, il leader dell’opposizione prova a riconquistare lo scranno più importante del Municipio che perse nel 2019 per 11 voti, anche per lui sarebbe un secondo mandato. Il primo cittadino in carica vuole "proseguire con un progetto al netto dei rallentamenti imposti dal Covid e dalla chiusura dell’Unione dei comuni (con Bellusco) e dalla ricostruzione dell’autonomia". Fra le cose fatte vanta "il nuovo fosse scolmatore a nord del paese che ci ha permesso di evitare alluvioni" e "il rifacimento dei controsoffitti delle scuole che contenevano lana di vetro che dopo 50 anni rilascia particelle simili all’amianto, un investimento da 380mila euro", "la riqualificazione di Spazio Giovani nel seminterrato della biblioteca". Nel programma, "il nuovo Municipio, un volano di rigenerazione finanziato con 1,2 milioni con risorse nostre e 500mila euro dalla Regione", "la costruzione dell’area feste (220mila euro dei quali 160mila dal Pirellone) e la riqualificazione del Centro sportivo che non ospiterà più solo il calcio, ma diverse discipline". Se vincesse Monti, invece, per prima cosa revocherebbe "il Piano di governo del territorio che sacrifica l’unica area esistente per servizi pubblici accanto alle scuole in via Biffi per fare spazio alla costruzione di abitazioni", cancellerebbe "il nuovo Municipio, non ce n’è alcun bisogno" e riaprirebbe "subito il Centro sportivo chiuso da 5 anni. Per sistemarlo serviranno molti soldi".

C’è anche "da garantire continuità al Centro anziani con gestione prorogata fino a metà luglio e gara per l’assegnazione conclusa il 27 maggio della quale non sappiamo l’esito. Crediamo sia un servizio da potenziare e valorizzare con una popolazione che invecchia", e poi "c’è da restituire alla comunità tutti gli ambiti di partecipazione, dal 2019 a oggi non è stata convocata una sola Commissione scuola. È tempo di rimettere ai tavoli tutte le componenti sociali. Bisogna riannodare il dialogo e soprattutto ascoltare i bisogni della gente".

Bar.Cal.