I segreti del cinema. Il re delle riprese in cattedra al Ferrari

Stefano Sampaolo, da Pupi Avati ai banchi

I segreti del cinema. Il re delle riprese in cattedra al Ferrari

I segreti del cinema. Il re delle riprese in cattedra al Ferrari

Un tempo si andava "a bottega" a imparare dai più grandi. Oggi la scuola del futuro torna ad essere pratica, ma oltre ai tirocini in azienda, professionisti affermati vanno a scuola a insegnare i segreti del mestieri.

È quello che succede spesso all’IIS Ferrari di Monza. Ieri Stefano Sampaolo, assistente operatore degli ultimi tre film di Pupi Avati, di Marco Bellocchio e di altri registi famosi, ha raccontato ai ragazzi di quarta e quinta indirizzo multimediale, il cinema, come non lo avevamo mai visto: inquadrature, primi piani, sfocature e messe a fuoco che creano un vero e proprio linguaggio cinematografico, fondato sullo studio dell’immagine che precede e supporta la tecnica narrativa.

Sampaolo ha raccontato ai ragazzi il suo lavoro, da un lato spiegando le applicazioni pratiche delle materie teoriche, prima fra tutte la fisica, e poi mettendo in comune i segreti e i dettagli tecnici che non si trovano sui libri.

"La giornata di oggi – sottolinea il professor Roberto Farina (docente di linguaggi di cinema e fotografia), con il collega Fabrizio Foti (fonico e responsabile del laboratorio di tecnologia audiovisivi) – si inserisce nel progetto, che l’istituto sta portando avanti da anni, di far incontrare i ragazzi con i professionisti dell’industria audiovisiva. Sono infatti passati dalla scuola Maria Cristina Bravini, direttrice di produzione, Cesare Bastelli, direttore della fotografia, Silvana Fallisi, attrice, Walter Siccardi, stunt coordinator, Maddy Squillace, attrice, Alessandra Kyra Spagnoli, make up artist, Valerio Carnevali, esperto di set virtuali, Mattia Federici, scenografo".

Stefano Sampaolo ha raccontato ai ragazzi come è nata in lui la passione per l’immagine cinematografica: "Già da adolescente – ricorda – il cinema mi affascinava, per il suo aspetto di narrazione, di finzione che di fatto racconta la realtà. Quindi ho cominciato lavorando con l’Associazione di cultura cinematografica. Poi mi sono laureato in architettura e poi ho seguito il corso “Fare cinema“, a Bobbio, con Marco Bellocchio, e ho cominciato a lavorare con lui". Poi sono venute le pubblicità e le collaborazioni con vari registi, tra cui Pupi Avati. Sampaolo ha poi ricordato ai ragazzi i concetti di ottica fisica, per spiegare i principi che stanno alla base della messa a fuoco, nell’aria e sott’acqua, dove la visione segue regole differenti, quindi la percezione delle distanze muta. Il regista ha spiegato l’uso dei diversi obiettivi, lenti, messe a fuoco e caratteristiche della videocamera. Ha mostrato ai ragazzi spezzoni di film premiati al festival di Cannes.

"Vedete – spiega – è stato utilizzato un carrello di avvicinamento dal fondo della stanza verso il primo piano e un apparecchio chiamato focus puller che varia la messa a fuoco in base alla distanza". In un’altra ripresa ha fatto notare come siano stati utilizzati filtri per sfocare lo sfondo della scena, oppure che nello spostamento della cinepresa si perda il fuoco e poi si ritrovi. "Questo – continua – serve per dare l’effetto improvvisazione, di un racconto ripreso dal vivo e non preparato, mentre nel cinema tutto è attentamente studiato".

Ha poi fatto provare ai ragazzi come ottenere una panoramica: cioè come passare da un’immagine all’altra tra messa a fuoco, sfocatura intenzionale e rimessa a fuoco. "Cinema e spot pubblicitari – racconta il regista – seguono le stesse regole. In Tv le macchine da presa sono più libere offrendo maggiore profondità di campo".

C.B.