Monza, il rinnovo della F1 e i costi del circuito: il Gp con l’acqua alla gola

Liberty Media alza la posta. Dal 2020, per tenere in Italia la Formula Uno non basteranno più i 24 milioni di dollari. Aci dovrà sborsare molto di più

Gran Premio di Monza (Afp)

Gran Premio di Monza (Afp)

Monza, 30 dicembre 2018 - Liberty Media alza la posta. Dal 2020, per tenere in Italia la Formula Uno non basteranno più i 24 milioni di dollari che Aci dovrà sborsare per il Gran premio del prossimo anno, l’ultimo sotto contratto. I padroni americani del circus chiedono più soldi. E hanno fretta di chiudere il rinnovo dell’accordo con Monza. Si tratta per altri 5 anni, dal 2020 al 2024: «Stiamo parlando di un impegno complessivo di almeno 100 milioni, per assumerlo voglio avere le spalle coperte». Nessun azzardo. E quindi, «non firmerò mai un nuovo contratto con Liberty se prima non si risolvono le questioni “locali”», chiarisce Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci. Si riferisce alla concessione sottoscritta con il Consorzio Parco e Villa per la gestione dell’autodromo: scadrà nel 2026 e prevede che ogni anno Sias (la società di Aci e Automobile club Milano che da sempre ha in mano il circuito) versi quasi 2 milioni di euro tra canone, manutenzione Parco e Imu.

«Nel 2012, quando è stata firmata, aveva un senso, ma oggi lo scenario è diverso – contestualizza Sticchi Damiani –. Allora organizzare un Gp portava utili, adesso non più». Al netto di tutti i contributi, la gara di quest’anno ha chiuso con una perdita tra gli 11 e i 12 milioni di euro. E così è stato anche per il Gp del 2017. Senza contare gli «importanti lavori da fare per adattare la pista alle attuali esigenze, per ammodernare le tribune, i bagni, i sottopassi e per ristrutturare l’anello dell’Alta velocità – aggiunge il presidente –. Investimenti per circa 100 milioni che comunque andranno ad arricchire un patrimonio non nostro (la proprietà è dei Comuni di Monza e Milano, e di Regione Lombardia, ndr). Una parte sarà coperta dai finanziamenti in conto capitale, l’altra accendendo dei mutui con il Credito Sportivo che, però, dobbiamo ammortizzare in più anni rispetto ai sei che abbiamo davanti».

Quindi, «se non avremo una convenzione più aderente alle nostre necessità, nella durata e nei costi, non firmerò il rinnovo del Gp d’Italia». Fermo restando che, allo stato attuale, «siamo molto lontani dall’accordo con gli americani». I tempi sono stretti, ma «confido molto nella Regione Lombardia che ha rinnovato il sostegno con altri 25 milioni in 5 anni e nel sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti».