Droga dalla Spagna in Brianza via posta, pagata in bitcoin: un arresto

Il meccanismo messo in piedi da un 24enne è stato scoperto dai carabinieri

Carabinieri

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Bovisio Masciago (Monza Brianza), 22 gennaio 2021 - Contanti? Superati. Avanti con i bitcoin. Rotte articolate e mix di mezzi e “conducenti” per far arrivare la merce a destinazione senza essere intercettata? Niente di tutto questo. Semplice spedizione postale. E per comunicare: una app di messaggistica, ma di quelle che cancellano subito, in automatico, i messaggi. Sono queste le tre peculiarità dell'attività illecita messa in atto da un 24enne di Bovisio Masciago. Che importava così, dalla Spagna, varie tipologie di droghe, per poi rivenderle sul mercato brianzolo. Una architettura che però è stata scoperta e demolita dai carabinieri della stazione di Varedo, che hanno arrestato il giovane, incensurato. Smantellando così il consolidato canale di importazione attraverso anonimi pacchi postali fatti recapitare in vari punti di raccolta in zona: in particolare Varedo e Desio. Decisivo lo spunto investigativo iniziale, nato dallo scrupolo e dall’attenzione di un addetto al servizio di consegna di un “Punto di Ritiro”, che insospettitosi della consistenza di un pacco, ha chiesto l’intervento dei carabinieri. I militari, verificato che il pacco fosse anonimo, cioè che per il ritiro fosse sufficiente presentare un codice alfanumerico, hanno aperto l’involucro dove all’interno erano sigillati 150 grammi di marijuana. I carabinieri hanno quindi atteso che presso il punto di ritiro si presentasse colui che era in possesso del codice di prelevamento, proprio il giovane poi arrestato. Dalla successiva perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti ulteriori 30 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e denaro contante frutto di cessioni al dettaglio. Ma è in particolare dall’analisi dello smartphone che è emerso come il 24enne avesse in più occasioni usufruito di questo servizio di spedizione, per farsi recapitare varie tipologie di droghe dalla Spagna, che poi provvedeva a rivendere nel mercato locale. Il codice di spedizione gli veniva fornito direttamente dal mittente, un personaggio localizzato in Catalogna con il quale era in contatto tramite la speciale app, il cui contenuto, dal tenore inequivocabile , è stato comunque estrapolato dagli esperti digitali dell’Arma. Per il pagamento della “merce”, anziché il tradizionale sistema del denaro contante, venivano utilizzate piattaforme per lo scambio di bitcoin. Il giovane è stato sottoposto dal Tribunale di Monza agli arresti domiciliari con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con terze persone, mentre proseguono le attività di indagine da parte dei carabinieri per individuare altri soggetti che si avvalgono di questo anonimo sistema per l’acquisto di stupefacenti.